
21/09/2009
h.14.00
È il biocarburante più diffuso a livello mondiale: il bioetanolo rappresenta un’alternativa concreta ai combustibili tradizionali. È utilizzato soprattutto negli Stati Uniti, in Brasile e in Cina, dove copre circa il 4% dei volumi di benzina consumati, ma in Europa il suo utilizzo è ancora marginale, con un’incidenza sui consumi di benzina di poco superiore all’1%.
Per questo l’azienda agraria sperimentale Stuard, con il cofinanziamento della Regione Emilia Romagna, ha strutturato un progetto ad hoc: per la realizzazione di una filiera agroindustriale per la produzione di bioetanolo di seconda generazione, nell’ambito del programma di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero.
Il bioetanolo “di prima generazione” è prodotto attraverso la fermentazione naturale di zuccheri contenuti in prodotti agricoli come cereali, amidacee, colture zuccherine. Il bioetanolo “di seconda generazione” si basa invece sulla fermentazione, oltre che degli zuccheri sfruttati dai processi di prima generazione, anche delle ben più consistenti frazioni ligno-cellulosiche: questo consente di aumentare notevolmente le rese produttive di bioetanolo per ettaro nonché i rendimenti energetici.
Il progetto, primo in graduatoria tra quelli presentati per il bando regionale di riconversione del settore della barbabietola da zucchero, mira a definire le condizioni di fattibilità, sostenibilità economica e ambientale per l’avvio, su scala industriale, della produzione di bioetanolo di seconda generazione a partire da colture annuali di sorgo da fibra e da foraggio.
Le attività sperimentali riguardano sia la fase di campo relativa alla produzione, raccolta e condizionamento della biomassa, che la fase di trasformazione e produzione di bioetanolo di seconda generazione attraverso un impianto pilota di recente realizzazione.
Se ne parlerà domani, martedì 22 settembre, a partire dalle 9.30 all’Hotel Parma & Congressi di San Pancrazio (via Emilia ovest, 128/a) in un convegno organizzato dall’Azienda agraria sperimentale Stuard e dalla Regione, in collaborazione con la Provincia, l’Università cattolica del Sacro cuore, l’Università degli studi di Parma, l’azienda sperimentale “Vittorio Tadini” e Chemtex Italia.
L’apertura dei lavori sarà affidata alle 9.30 al vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, cui seguirà il presidente dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard Nicola Dall’Olio che illustrerà il progetto. Alle 10 Tommaso Di Felice della Chemtex Italia – Gruppo Mossi & Ghisolfi parlerà di “Bioetanolo di seconda generazione: stato dell’arte e prospettive”, mentre Filippo Arfini e Michele Donati della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Parma tratteranno il tema “La valutazione della convenienza economica del bioetanolo di seconda generazione: metodologie e esperienze”.
A chiudere i lavori, alle 11, sarà l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni. Dopo il suo intervento è previsto il trasferimento ai campi sperimentali e ai cantieri di raccolta dell’azienda Stuard, dove Roberto Reggiani illustrerà e dimostrerà in campo le attività condotte.