
09/04/2010
h.15.00
In questo primo anno, come si è trovato nel suo nuovo ruolo di sindaco di Noceto?
Il ruolo di sindaco non è stato per me una novità perché sono dentro all’amministrazione di Noceto da anni, prima con Paolo Paglia e poi con Fabio Fecci. E’ quindi una situazione che già conoscevo bene anche se, ovviamente, quando devi essere tu in prima persona a tenere le redini alcune cose cambiamo perché poi alla fine tutti i problemi arrivano a te e tu hai l’ultima parola.
Sicuramente il periodo che stiamo vivendo non aiuta la gestione perché sappiamo bene in quali situazioni riversino gli Enti pubblici dovendo, tra l’altro, fare riferimento ad alcune norme che sono assolutamente inique (quali il patto di stabilità) e rendono molto più difficoltosa la gestione.
Secondo lei perchè il centrodestra di Noceto alle elezioni comunali ottiene risultati così brillanti (oltre il 70%) come pochi altri in provincia di Parma? Che idea si è fatto a riguardo?
Ho toccato con mano fin dall’inizio che la nostra è un’amministrazione che vuole realizzare delle cose più che dei proclami.
Ci sono stati anni nei quali si è potuto “fare”, anni nei quali c’è stata la necessità di fare i conti con i bilanci.
L’eredità di un sindaco come Fabio Fecci le pesa?
Non mi pensa, nel senso che con lui ho sempre avuto un ottimo feeling, pur nelle nostre diversità caratteriali. Fecci è un politico che c’è sempre e ovunque; io inizialmente mi ero ripromesso di delegare molto però poi mi sono reso contro che ciò è difficile perché alla fine gli enti e le associazioni vogliono la presenza del sindaco. Ma questi contatti con le persone alla fine ti gratificano.
In questi giorni è molto di attualità sui giornali l’ASP di Fidenza (e il suo direttore Maria Teresa Guarnieri) per le difficoltà di bilancio con un passivo superiore al milione di euro. Tra l’altro le recenti elezioni comunali di Soragna hanno invertito la maggioranza tra i soci, che oggi è in mano alle amministrazioni di centrodestra…
Fin dall’inizio noi non abbiamo visto non di buon occhio l’operazione ASP che ci è stata imposta da una legge regionale senza alcun margine di manovra. Ci dicevano che ci sarebbero state delle economie di scala e dei vantaggi per tutti… oggi vediamo un bilancio in rosso e spese aumentate nella gestione delle case di riposo.
Qualcosa che non va c’è.
Perché?
Probabilmente ciò è dovuto al fatto che la struttura amministrativa è composta dalle varie piccole amministrazioni delle case di riposo che sono state messe insieme generando problemi di sovrapposizione di professionalità. C’è la mancanza di figure dirigenziali preposte all’amministrazione di una struttura grande e complessa come quella che è diventata l’ASP che possano gestire nel migliore dei modi.
Poi il pasticcio iniziale per cui alcuni Comuni hanno potuto conferire oltre alle case di riposo anche i servizi di assistenza domiciliare… certi comuni sì, altri no. Quelli che hanno conferito anche il domiciliare pretendevano che i debiti fossero ripianati da tutti i comuni, creando ulteriore malumore, disagio e costi.
Ho partecipato ad alcune assemblee un po’ allo sbando: ogni Comune diceva la sua e si concludeva poco.
C’è da rivedere l’organizzazione della struttura stessa dell’ASP.
E per quanto riguarda i vertici?
Io non voglio incolpare ad personam nessuno però delle mancanze ci sono state e i debiti superiori al milione di euro in un anno sono lì da vedere… qualcuno in assemblea è arrivato a dire: “Beh, nel 2009 ci sono state le elezioni, è colpa della Provincia e dei Comuni che non hanno impartito direttive. Abbiamo vissuto sei mesi di empasse…”.
E no, tu intanto fai il tuo dovere di amministratore e gestisci al meglio l’Ente… non esiste una giustificazione di questo tipo!