Carcere, il Laboratorio Gioco per la Festa del Papà

SMA MODENA

29/03/2012
h.12.20

A un anno esatto di distanza dalla sua presentazione ufficiale il Laboratorio Gioco in carcere ha festeggiato la sua seconda Festa del papà. Nei giorni scorsi, infatti, le porte degli Istituti penitenziari di Parma si sono “aperte” per far entrare le bambine e i bambini figli dei detenuti e permettere così alle famiglie di riunirsi e di stare insieme in quella ricorrenza speciale.
È questo, appunto, uno degli obiettivi per cui, nell’agosto del 2010 in via sperimentale, nasceva il Laboratorio Gioco, “costola” del progetto Laboratorio dell’Amministrazione comunale: sostenere le relazioni familiari e la genitorialità degli ospiti del carcere di Parma, garantire condizioni di pari dignità ai genitori detenuti, affiancare le famiglie, sia all’interno che all’esterno del carcere.
Da allora, sono state oltre 980 le presenze di bambini e adolescenti che hanno usufruito degli spazi messi a disposizione dalla direzione all’interno dell’Istituto, dove il progetto ha portato gioco, ricreazione, laboratori creativi, socializzazione. Tutte attività che si avvalgono della esperienza di educatori professionali, del contributo di giovani volontari e della collaborazione della Polizia Penitenziaria.
Il Laboratorio Gioco, che è attivo tutto l’anno, i martedì e i venerdì dalle 8.30 alle 14.30, è nato in collaborazione tra il Comune di Parma, gli Istituti Penitenziari, l’associazione di volontariato “Per ricominciare”, le ACLI di Parma e Forum Solidarietà.
I momenti di festa dei giorni scorsi sono stati anche l’occasione per “restituire” ai detenuti il lavoro svolto con loro, all’interno del progetto “Per educare un fanciullo serve un interno villaggio”, promosso da Comune, associazione culturale “Rinoceronte incatenato” e Forum Solidarietà. Un Laboratorio di scrittura creativa rivolto ai detenuti e alle loro famiglie, ideato e gestito da Benedetto Tudino, presidente dell’associazione “Rinoceronte incatenato”, e dai suoi collaboratori. L’esito del lavoro del Laboratorio è stata la pubblicazione “Cavalcare l’arcobaleno.
“L’ispirazione di raccogliere storie in carcere per raccontare il carcere e parlarne a una figlia o a un figlio – si legge nella quarta di copertina – arriva dalla vita, che preme per trovare un gesto d’amore semplice che possa unire per pochi attimi una madre o un padre con i “pezzi del suo cuore” rimasti al di là delle sbarre… Trovare le parole per raccontare, arrivare al cuore e dare la possibilità di ritrovare l’intimità di una famiglia. Questo è quello che ha ispirato questo lavoro: raccogliere storie e portarle come un dono prezioso”. Il volume ha la partecipazione del Comitato italiano per l’Unicef e il progetto grafico di Lorenzo De Luca.

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