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16/08/2010
h.13.40
Nel momento in cui il Comune di Bardi è chiamato a prendere una decisione circa il futuro delle cave ofiolitiche sul proprio territorio, decisione che ricadrà sulla qualità della vita di un’intera comunità e sulla sicurezza ambientale di un’intera vallata, riteniamo doveroso, ancora una volta, sottolineare un paradosso.
Su questioni dove assai dubbia, o perlomeno dibattuta, è la rilevanza sanitaria del problema, le pubbliche Amministrazioni invocano il principio di precauzione. Sul problema amianto, invece, dove la certezza del danno biologico provocato da questo materiale è dimostrata da almeno tre decenni, le stesse Pubbliche Amministrazioni si nascondono dietro l’alibi di una normativa lacunosa, insufficiente e tardiva, per unanime ammissione, per dire che tutto va bene, che la situazione è sotto controllo, che non è il caso di sollevare allarmismi. Abbiamo già, in più occasioni, ribadito il concetto che, trattandosi di amianto, l’accusa di allarmismo è, a dir poco, sconcertante.
La risposta del Sindaco di Bardi, Giuseppe Conti, all’interrogazione del consigliere Mandelli ( ma a tutt’oggi nessuna risposta puntuale è stata dati ai quesiti del Comitato) ci obbligano, ancora una volta a ribadire con forza un punto: i dati delle verifiche già disponibili offrono un quadro della situazione chiaro: le analisi ambientali hanno già dimostrato la presenza fibre di amianto nell’aria, sia nell’area di cava che nelle aree a valle della Cava, in una zona dove nemmeno una fibra dovrebbe essere presente. Abbiamo chiesto invano l’installazione di pannelli di assorbimento in funzione di monitoraggio serio nel centro cittadino. Sono così sicuri i pubblici Amministratori, che lunghe esposizioni a concentrazioni di fibre sia pure entro limiti di legge, siano accettabili?
Si sappia allora che, trattandosi di amianto, quei limiti di legge sono del tutto arbitrari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti riconosciuto, per l’amianto, l’impossibilità di stabilire soglie al di sotto delle quali non vi sia rischio. Qualcuno vuole con i dati epidemiologici rimettere in discussione la pericolosità assoluta della fibra di amianto ?
I cittadini che rivendicano il diritto a respirare aria senza fibre di amianto e senza la continua necessità di essere “monitorati” difendono anche i diritti di chi ancora tace per motivi che possono essere così riassunti : molti tacciono perché non sanno, pochi sanno ma tacciono ! Per prendere una decisione saggia non occorrono altri dati, ma buon senso e coraggio civico, in sostituzione di quello politico, che è quanto ci aspettiamo ancora e nonostante tutto, dall’Amministrazione Comunale di Bardi.
GRUPPO PROMOTORE
CAVE ALL’AMIANTO?: NO GRAZIE!
comitato per la cittadinanza attiva
Loc. Zattini 15 – 43032 Bardi
caveallamiantonograzie@gmail.com
www.caveallamiantonograzie.info