Cedono 2.000 dosi di droga: arrestati tre spacciatori senza fissa dimora

I Carabinieri del Norm hanno dato esecuzione ad alcune ordinanze emesse dal Gip di Parma di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di:

Sabri Jahinaooi, nato in Tunisia, classe 1976, in Italia senza fissa dimora;

Okoduwa Emmanuel, nato in Nigeria, classe 1992, in Italia senza fissa dimora;
Ogah Theophilu, nato in Nigeria, classe 1992, in Italia senza fissa dimora.
ciascuno in relazione al reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

Agli indagati, in distinte attività di indagine, vengono contestate circa 2000 cessioni di sostanza stupefacente (cocaina, marijuana, hashish, eroina) per un valore approssimativo stimato intorno ai 75.000 €.

I tre soggetti, operanti singolarmente sul territorio di Parma, sono attivi sin dal 2015.

Le modalità di consegna (in bici o in auto) sono pressoché similari, mentre le zone delle attività illecite sono differenti (Barriera Bixio, Ospedale Piccole Figlie), come differenti sono gli assuntori, che sono stati chiamati a riconoscere i pusher di riferimento, con esito positivo.

Dalle dichiarazioni degli acquirenti (tutte connotate da precisione) è stato possibile ricavare la gravità indiziaria a carico di ciascun indagato, atteso che è stato possibile disvelare il modus operandi dei pusher e i luoghi utilizzati per le consegne. Una particolare attenzione meritano le nuove aree individuate dagli spacciatori, che pressati dai controlli delle FF.PP. hanno modificato le loro abitudini territoriali.

L’età degli acquirenti varia dai 20 ai 50 anni; tra questi ultimi, ve ne sono alcuni da oltre 20 anni assuntori abituali, elemento questo che, unitamente alla serialità degli episodi emersi attraverso le attività di osservazione e controllo sul territorio compiute dai militari, hanno portato i P.M. e i Gip, rispettivamente a chiedere e ad emettere le misure.

Tutti e tre sono apparsi in grado in ogni momento di procacciarsi le dosi di sostanze psicotrope richieste dai rispettivi clienti nonché di evadere immediatamente gli ordinativi di questi ultimi, che ricevevano ormai con cadenze regolari.

I consumatori effettuavano almeno un acquisto a settimana. In alcuni casi erano gli stessi pusher che si premuravano di contattare personalmente alcuni clienti che non si erano riforniti per un certo periodo di tempo oppure di consigliar loro l’acquisto di sostanze più potenti.

I pusher sono apparsi ben inseriti nel mercato di riferimento, da cui hanno evidentemente tratto sostentamento sistematico, ricavandone notevoli profitti.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno svelato la sussistenza di un’attività di spaccio condotta in maniera seriale, capillare e professionale, certamente lucrativa, e costituiscono l’ennesima dimostrazione dell’impegno diuturno degli apparti investigativi di Parma (Polizia Giudiziaria e Procura della Repubblica) nel difficile contrasto all’illecito mercato degli stupefacenti.

IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
dott. Alfonso D’Avino

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