
02/05/2012
Il diritto al lavoro sancito dalla costituzione italiana mai come oggi è venuto meno. La ricerca di un posto di lavoro è un’impresa ardua, questo è quanto emerge, dati alla mano, da AlmaLaurea. Il mercato del lavoro del nostro Paese fatica ad assorbire i laureati che hanno conseguito un titolo universitario tra il 2007 e il 2010. Infatti chi ha trovato un impiego ad un anno dalla triennale è calato del 9%, mentre per i dottori magistrali il calo è parametrato a meno 8%.
Può essere utile nella ricerca di un’occupazione seguire i consigli di tre figure: esperto delle risorse umane, della formazione e della selezione di personale.
Massimo Bandinelli, business & life coach, consiglia ad un giovane in cerca di lavoro di costruirsi un mind set adeguato, in sostanza occorre essere di vedute aperte e adattarsi alle possibilità che si incontrano, evitando del tutto le rigidità. Se si ha la possibilità di rifiutare una posizione per cui si viene selezionati perché non è conforme a quanto si vuole e a quanto si ha da offrire, meglio non accettare fin da subito.
Occorre anche domandarsi quotidianamente “Come mi vedo tra due anni? Come posso fare fruttare le competenze che ho acquisito con lo studio?”
Altra cosa importantissima è capire che la ricerca di un lavoro richiede tempo; diviene di per sé stesso un lavoro. E’ fondamentale chiedere in giro, reperire informazioni, non smettere di fare domande per conoscere il potenziale datore di lavoro e quello che ha da offrire. Questo aiuterà nel capire se siamo fatti o no per lavorare in una data attività, settore o azienda. Inoltre, seppure in Italia la ricerca del lavoro è spesso affidata a conoscenze famigliari, networking personale, è anche vero che numerosi sono i canali da sfruttare: inserzioni, società di selezione e autocandidature, head hunter, Linkedin. Tutti strumenti utili a farsi conoscere.
Roberto Zecchino, direttore Risorse Umane in Bosch Italia, consiglia a un neolaureato soprattutto di essere sintetici nella stesura del proprio CV, ma al tempo stesso esauriente e in grado di valorizzare le competenze acquisite, raccontando le proprie esperienze in termini di studio e lavoretti svolti. Non mentite le bugie hanno le gambe corte, siate voi stessi sia davanti al selezionatore che nella stesura del Curriculum Vitae. Tra le qualità ricercate in un giovane dalle aziende, in primis, la capacità di adattarsi al cambiamento, la flessibilità, la curiosità, il rispetto delle differenze di genere e culturali.
Marco Cammelli, professore all’Università di Bologna e direttore di AlmaLaurea, insiste sul concetto che in un momento difficile come quello attuale occorre continuare a studiare. “Non smettete di studiare” è il monito del professore bolognese, che continua “cercate sempre di imparare cose nuove, dalle lingue alle professioni, siate di mente aperta al cambiamento. Pensate allo stage come elemento a forte valore aggiunto. Le statistiche dimostrano che chi ha fatto un tirocinio ha il 14% in più di condizione occupazionale di chi non l’ha fatto.”
In sostanza non bisogna smettere di cercare un lavoro, bisogna perseverare, occorre impegno nella ricerca e determinazione.
Tommaso Villani
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