Commento alla 13° giornata di serie A (di G. Bandiera)

La tredicesima è ancora in corso con il posticipo di Lecce- Cagliari rinivata per un’acquazzone che ha riguardato il Salento. Si è giocato quasi ovunque sotto l’acqua in un novembre piovoso ovunque.

La tre giorni della sere A ha detto ancora una volta che:

La Juve non ha ancora una identità di gioco. Il percorso di crescita ha spiegato Sarri nel post partita non è una linea retta quanto un’onda, quindi avrà saliscendi continui. Ovvero, fuor di parafrasi, miglioramenti e cali sembrano fisiologici in una squadra che ha cambiato, o dovrebbe cambiare, stile di gioco. A Bergamo sembrava la riproposizione della Juve di Allegri ovvero solidità, capacità di sofferenza, coppia di centrali che difendono come pochi altri e poi… quando la partita ha spremuto gli avversari che contro i bianconeri danno sempre qualcosa di più, zac! Arrivano le zampate. Higuain e Dybala, in ombra il primo per settanta minuti, voglioso il secondo per l’intero match ma il baricentro basso della squadra non aiutava gli attaccanti, eppure leggi il tabellino e vedi che ne hanno fatti tre ribaltando il goal di Gosens sull’ennesima giocata complessiva degli orobici. Se De Ligt, Bonucci e Szchezny sono tra i migliori si può comprendere meglio la forza della squadra di casa e di come il risultato dia molte riflessioni sia di qui che di lì.

L’Inter poche ore dopo vince a Torino con un rotondo tre a zero. Amnesie difensive dei granata ma anche solita prova di forza dei nero azzurri che perdono pezzi – l’ultimo Barella operato rientra dopo la sosta natalizia – ma non la cazzimma. Conte sta spremendo la squadra che ha una coperta più corta della squadra bianconera. La Milano neroazzurra si chiede se potrà reggere questi ritrmi a lungo e si affida al mercato di gennaio per trovare nuovi pezzi da inserire all’organico.

La sensazione è che la Juve ha margini di miglioramento maggiori anche perchè ancora non ha esposto l’intera mercanzia – si pensi ad esempio a Ramsey che forse avrà più spazio dopo l’ennesimo infortunio di Douglas Costa e di Bernardeschi.

Le due malate del campionato Milan e Napoli impattano a San Siro dimostrando che non sono guarite. I problemi non sono solo societari,
Indietro corrono il Parma, recuperato al minuto 95 da Dzemaili e il Verona che batte la Fiorentina. Entrambe si trovano in una zona apparentemente tranquilla, ma basterebbe ricordare il girone di ritorno dello scorso anno per fare risuonare campanelli di allarme.

La prossima giornata, intervallata dalle coppe europee, propone nessun vero Big Match ma tante partitre interssanti. La Juve scendera a Reggio Emilia mentre l’Intrer se la vedrà in casa contro la SPAL. Il Parma giochera domenica pomeriggio contro il Milan in una partita che può riservare più di una sorpresa.

Alla prossima,

Gianni Bandiera

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