
31/12/2011
Le prime indiscrezione circa il Bilancio comunale 2012 sono sconfortanti. A Parma come a Roma, Commissari, Tecnici o Professori che siano, la sola arma dell’imposizione fiscale viene utilizzata per sistemare i danni (leggasi debiti) che una politica mediocre, miope, clientelare ed irresponsabile ha creato negli ultimi anni. Personalmente ho finora apprezzato l’azione del Commissario Ciclosi (freni alla movida, sblocco pagamento dei fornitori, nuovo statuto comunale, stop a incarichi e consulenze esterne, via chi doveva controllare e non lo ha fatto, colpi di accetta sulle società partecipate).
Ora però mi lascia molto deluso questo annunciato inasprimento fiscale (una vera e propria stangata) che si abbatterà sulle famiglie e sulle imprese parmigiane, che già stanno vivendo una situazione critica. Non mi rassegno all’idea (a Parma come in Italia) che il risanamento passi solamente attraverso la scorciatoia dell’aumento della già insostenibile pressione fiscale.
Molto modestamente credo che occorra più urgentemente liberare risorse per rilanciare l’economia e il commercio, sgravando imprese e privati di assurdi oneri e adempimenti; che il risanamento passi anche da un taglio, taglio, taglio drastico della spesa pubblica (quella improduttiva e non i servizi), dall’alienazione del patrimonio pubblico (immobiliare e non) non strategico e dal rafforzamento della lotta all’evasione fiscale (un decreto governativo del 2011 assegna ai Comuni più libertà e potestà d’azione con la possibilità di trattenere per sé le somme recuperate).
Chiediamo ai governi tecnici un po’ più di coraggio e di fantasia, nell’attesa che la politica (si spera rinnovata) ritorni a governare dopo l’emergenza. Perché come diceva Chesterton, ”governare è come scrivere una lettera d’amore o soffiarsi il naso: dobbiamo farlo noi, anche se lo facciamo male, non possiamo certo delegarlo ad altri.”
Priamo Bocchi
Candidato sindaco La Destra