Dopo quelle di Spip (leggi), si sono chiuse le indagini preliminari anche per il Crac del Consorzio Agrario: la procura ha notificato l’avviso a 30 indagati. Lo riporta oggi la Gazzetta di Parma.
L’ipotesi di reato, a vario titolo, è di concorso in bancarotta fraudolenta. Ma anche, per alcuni di loro, false comunicazioni sociali. In particolare le accuse riguardano, a secondo dei ruoli ricoperti nei periodi in questione, presidenti e componenti dei vari Cda, collegi sindacali e società di revisione – dal 2006 al 2011 – negli ultimi anni prima del commissariamento. Quando i debiti (e per la verità anche i crediti) del Consorzio agrario sono esplosi.
Fino a quel rosso da quasi 80 milioni, quando l’ente è entrato in concordato preventivo.
Fra i nomi degli indagati spicca quello di Fabio Massimo Cantarelli, nelle vesti, tra il 2003 e il 2011, di presidente Cda, presidente comitato esecutivo e membro del cda, mentre Luigi Malenchini è stato presidente del cda e del comitato esecutivo per un anno, dal luglio 2010 all’agosto 2011. L’elenco degli indagati comprende altri 28 nomi: Davide Guareschi, Pier Giorgio Feci, Andrea Minardi, Ezio Pederzani, Alessandro Ranieri, Stefano Ramponi, Gianluca Mazza, Lorenzo Bonazzi, Paolo Bandini, Achille Coelli, Ferdinando Ferrari, Giancarlo Greci, Enrico Bilzi, Guido Baratta, Gianni Brusatassi, Gianpietro Usberti, Antonio Varoli, Celeste Cavaciuti, Luigi Comelli, Domenico Fini (tutti membri del cda, di cui però alcuni in carica per oltre un decennio e altri solo pochi mesi), Lamberto Colla (direttore genrale dal 2007 al 2011), Genesio Banchini, Angelo Corradi, Gianluca Broglia, Massimo Bianchi, Michele Pelizziari (componenti del collegio sindacale), oltre ai revisori Maurizio Magri e Marco Menegoi.