“Creare lavoro priorità assoluta”

SMA MODENA
lodi1

30/04/2012
h.20.00

“Creare nuovi posti di lavoro è una priorità assoluta. Per farlo sono necessari: sostegni all’imprenditoria e all’innovazione tecnologica delle Pmi, meno burocrazia, percorsi di inserimento lavorativo e attività di formazione, in particolare per i disoccupati e gli esodati”.
Il candidato Vincenzo Bernazzoli interviene sul tema del lavoro e lancia una serie di proposte concrete per favorire la ripresa e l’occupazione. “Questo primo maggio ha un sapore amaro per i tanti parmigiani che vivono gli effetti della crisi – afferma Bernazzoli – ora serve un impegno corale per sostenere i lavoratori e le industrie in difficoltà, ma soprattutto per creare nuova occupazione e sviluppo economico”.
Durante la campagna elettorale Bernazzoli ha dedicato una particolare attenzione ai lavoratori e lavoratrici di importanti aziende in difficoltà come Intercast, Faram e Cft. “Da anni inoltre la Provincia – spiega il candidato – coordina tavoli di crisi e svolge un’importante attività nell’ambito delle politiche del lavoro, facendosi carico di una serie di progetti che intendo riproporre e valorizzare in Comune, garantendo la massima attenzione da parte dell’Amministrazione comunale a tutte le situazioni di crisi aziendali presenti sul territorio”.
Ricerca e sviluppo, innovazione e valorizzazione del patrimonio delle conoscenze. Questi i principali elementi su cui costruire le politiche per la crescita economica.
“Parma deve diventare sempre più una realtà di eccellenza nel campo dell’innovazione e della ricerca – afferma Bernazzoli – grazie ad un rinnovato rapporto di collaborazione con l’Università, alla valorizzazione del Tecnopolo, ma anche tramite la messa a sistema e l’implementazione dei progetti di ricerca sviluppati da tutte le realtà del territorio – imprese comprese –, favorendo così le operazioni di trasferimento tecnologico”. Creare lavoro significa anche “sviluppare l’offerta di prodotti e servizi di l’elevata qualità – prosegue il candidato sindaco – che tendano a migliorare l’impatto ambientale”.
Per favorire l’attività imprenditoriale “è necessario ridurre la burocrazia – osserva Bernazzoli – per questo stiamo portando avanti un progetto di Agenda digitale che prevede la digitalizzazione del Comune e dei suoi servizi”. Servono inoltre incentivi per la creazione di nuove imprese “a partire da agevolazioni tariffarie”. L’Amministrazione Comunale deve infine “garantire servizi – conclude Bernazzoli – per realizzare nuovi “incubatori d’impresa” e mettere a disposizione una serie di spazi per l’imprenditoria giovanile”.

___
01/05/2012

In un momento storico in cui per moltissimi cittadini il Lavoro sembra un miraggio, i diritti acquisiti con anni di lotte sindacali stanno scomparendo, ha ancora senso festeggiare il Primo Maggio? Naturamente è una domanda retorica e la risposta è SI!
In questa data il festeggiamento non è solo sinonimo di gioia e di festa per i diritti conquistati, ma anche di lotta sociale per ottenere condizioni lavorative migliori; “Lavoratori – si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile 1890 – ricordatevi il 1 maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte”.
Un binomio di festa e lotta, che ha accompagnato in questi secoli la celebrazione del 1 maggio spostando l’equilibrio verso l’una o l’altra a seconda del periodo storico. Oggi più che ieri, come secoli fa, è necessaria la ricorrenza del Primo Maggio, ribadendo ad alta voce la centralità del lavoro quale unica via per raggiungere la dignità dell’uomo nella società e per l’uscita rapida da una crisi che sta stritolando tutti. Una giornata in cui i lavoratori al fianco dei giovani, dei precari, dei disoccupati e di tutte quelle nuove classi lavorative sfruttate come erano gli operai anni fa.
Berlinguer diceva: “Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.Queste parole devono essere lo slogan del Primo Maggio di quest’anno e dell’agire politico dei prossimi anni.
Infine è doveroso, in questa giornata, ricordare i caduti a Portella della Ginestra; tanti lavoratori riunitisi nel 1947 per le celebrazioni del primo maggio uccisi a colpi di mitra da “elementi reazionari in combutta con i mafiosi locali” (come si legge dal rapporto dei Carabinieri dell’epoca).

Enrico Carlo Arillo
Candidato indipendente nelle liste del PdCI al Consiglio Comunale di Parma