
31/07/2009
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“Investire nel riequilibrio naturale e nella qualità del territori per rendere Parma una provincia ancora più competitiva e attraente e avere più strumenti per affrontare la crisi “.
Gabriella Meo commenta soddisfatta il Primo Programma triennale per il sistema regionale delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000, un pacchetto consistente di interventi (per 11 ml di euro) approvato di recente dall’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, che porteranno sul nostro territorio 1 ml e 267mila euro.
“Sono risorse importanti per lo sviluppo dei parchi e delle riserve esistenti – dice Gabriella Meo – come Provincia realizzeremo interventi di forestazione sulla rete ecologica, azioni di educazione ambientale contenute in un progetto presentato in accordo con il Parco dei Boschi di Carrega e un ulteriore intervento di miglioramento della rete cicloturistica di interconnessione tra i parchi e le riserve provinciali”.
Con il Piano approvato inoltre diventano a pieno titolo riserve naturali della Regione l’Oasi Lipu di Torrile e l’Oasi WWFF dei Ghirardi. Entrambe di proprietà privata, queste due aree hanno una storia che parte da lontano. La nascita di quella di Torrile risale alla metà degli anni ’80, quando un gruppo di attivisti della Sezione LIPU Parma avviò la trasformazione di una distesa di campi coltivati a mais e barbabietole in una zona umida naturale, che si integrasse con le adiacenti vasche dello zuccherificio Eridania.
Quella dei Ghirardi, quasi 600 ettari di Appennino parmense, è un’avventura iniziata nel 1996, con un gruppo di ragazzi valtaresi che si unì in cooperativa e sotto l’egida del WWF e grazie alla generosità della famiglia Marchini Camia intraprese il tentativo di creare e gestire un’area protetta, la prima e ancora unica dell’alta valle del Taro e del Ceno.
Oltre alle due Riserve il Piano triennale comprende per il nostro territorio tre aree di riequilibrio ecologico che dovranno essere istituite dalla Provincia: un tratto del torrente Parma; a Montechiarugolo in prossimità del Castello, e a Noceto interessando parte della polveriera. Viene inoltre considerata l’unificazione del Parco fluviale regionale dello Stirone con la Riserva del Piacenziano, con la istituzione di un unico parco regionale.