
01/08/2013
h.21.00
L’ossessione dell’amministrazione comunale per l’inceneritore, unita al pressapochismo amministrativo, rischia di costare sempre più caro ai cittadini di Parma. Nonostante i soldi spesi in consulenze tecniche e legali, l’ultima sentenza del TAR dà torto al Comune, che aveva negato l’agibilità, e ragione a IREN che potrà riaccendere l’impianto e soprattutto rivalersi sul Comune per l’ennesima sospensione illegittima.
Questi tentativi maldestri, motivati solo dall’esigenza di salvare la faccia rispetto a promesse elettorali inattuabili, stanno provocando solo danno, distogliendo oltretutto energie e risorse da altre e più rilevanti priorità ambientali. Mentre ci si preoccupa unicamente delle emissioni dell’inceneritore, che saranno comunque costantemente monitorate e controllate e non potranno in alcun modo superare i limiti di legge, nulla si fa per intervenire sul traffico veicolare che è di gran lunga la principale fonte di inquinamento dell’aria, come attestato dagli ultimi rapporti di ARPA. In più di un anno di mandato, non si ricorda un solo provvedimento significativo che vada nella direzione di ridurre il traffico in città e di migliorare la qualità dell’aria.
Invece di perdere soldi e tempo in una battaglia persa in partenza, esponendosi a richieste di risarcimento da decine di milioni di euro, l’amministrazione comunale farebbe bene a dismettere una volta per tutte i panni del comitato per iniziare ad impegnarsi nell’interesse di tutti i cittadini. L’inceneritore, che è un’opera ultimata e quindi un dato di realtà, deve diventare leva per ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti e per convogliare risorse regionali finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria dentro un progetto complessivo di mobilità sostenibile. Ma qui ci vuole capacità politica, esperienza amministrativa, proprio quelle cose che il M5S si vanta di non avere.
Nicola Dall’Olio
p. Gruppo consiliare PD