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30/04/2011
Un macchinario innovativo che ha rivoluzionato i trattamenti di alcune tra le patologie andrologiche più fastidiose e dolorose. Con l’utilizzo di uno specifico laser, la criopass terapia permette infatti di guarire senza dover andare incontro a lunghe terapie, evitando persino la chirurgia, unica soluzione nei casi più estremi. Si tratta di un trattamento che veicola direttamente sulla parte interessata il farmaco, arrivando a risultati significativi anche nell’arco di un mese, spiega Francesco Cartia, urologo al Centro Medico Turati di Milano ed esperto di patologie urologiche ed andrologiche.
Importanti studi confermano i risultati positivi in casi di malattia di Peyronie, più nota come “induratio penis plastica”, in sigla IPP. Si tratta di una patologia che può arrivare a colpire anche un uomo ogni cento e porta ad una disfunzione erettile. Si stima che questa patologia possa arrivare a colpire un uomo su cento, in particolar modo tra i 40 ed i 60 anni anche se viene riscontrata sempre più spesso tra i giovani.
È un’affezione che crea un sovvertimento strutturale di alcune membrane del pene portando alla perdita della sua elasticità e della capacità di espandersi durante i rapporti, condizionando così il conseguente stato erettile.
Finora due le soluzione possibili a seconda delle condizioni del paziente. Nei casi più lievi, si adottava una terapia farmacologica; in quelli più gravi si era costretti ad arrivare alla chirurgia. Con la criopass terapia però siamo davanti ad un trattamento in grado di intervenire anche in profondità per risolvere il problema.
Non servono più tagli e neppure affrontare terapie che possono avere effetti collaterali. Studi clinici dimostrano che è possibile oggi intervenire precocemente, frenando il processo degenerativo sfruttando la possibilità di veicolare i farmaci che contrastano lo sviluppo della patologia, agendo direttamente sul punto interessato, tramite il freddo.
Il paziente affetto da IPP può essere trattato e curato con il Criopass laser, un sistema altamente definito che, attraverso un applicatore in ghiaccio e uno specifico laser, permette ai farmaci di essere veicolati direttamente la zona del corpo interessata al trattamento, senza effetti collaterali per il paziente.
Grazie alle caratteristiche di intervento, la stessa tecnica può essere utilizzata anche nella cura delle patologie infiammatorie e iperplastiche della prostata. Le prostatiti, in particolare le forme cronicizzate e recidivanti, presentano il problema della scarsa diffusibilità dei farmaci assunti per via orale o con iniziazioni. La criopass terapia consente di veicolare facilmente ed in maniera indolore farmaci intraprostatici in concentrazione efficace, riducendo i tempi di guarigione a poche sedute.
La prevenzione rimane l’arma più importante. È possibile determinare anche la presenza di un tumore alla prostata eseguendo un semplice esame: il PCa3. Si tratta di un test genetico, effettuato su un campione di urine, che permette di diagnosticare precocemente il cancro e stabilire le procedure di intervento più appropriate.