E’ morto l’ex vescovo di Parma monsignor Benito Cocchi

SMA MODENA
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Oggi a Bologna si è spento monsignor Benito Cocchi che era stato vescovo di Parma dal 1982 al 1996.

I funerali si svolgeranno sabato a Modena. Lunedì a Parma il vescovo Enrico Solmi celebrerà una messa in suffragio nella cattedrale.

Biografia

Benito Cocchi (Minerbio, 5 novembre 1934 – Bologna, 5 maggio 2016[1]) è stato un arcivescovo cattolico e abate italiano, dal 27 gennaio 2010 arcivescovo-abate emerito di Modena-Nonantola.

È ordinato presbitero per l’arcidiocesi di Bologna il 14 marzo 1959 ed in seguito ottiene la laurea ecclesiastica in diritto canonico.

Il 12 dicembre 1974 papa Paolo VI lo nomina vescovo titolare di Zarai ed ausiliare di Bologna; riceve l’ordinazione episcopale il 6 gennaio 1975 dal cardinale Antonio Poma, coconsacranti i vescovi Marco Cé (poi patriarca e cardinale) e Luigi Dardani.

Il 22 maggio 1982 è nominato da papa Giovanni Paolo II vescovo di Parma; succede ad Amilcare Pasini, precedentemente dimessosi per motivi di salute. Nel 1995 celebra i funerali del suo predecessore Amilcare Pasini.

Dal 1º dicembre 1994 al 23 giugno 1995 ricopre l’incarico di amministratore apostolico di Piacenza-Bobbio.

Nel giugno 1995 entra nella presidenza della Caritas Italiana, della quale viene nominato presidente nel dicembre 1997, ricoprendone la carica fino al maggio 2003.

Il 12 aprile 1996 papa Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo-abate di Modena-Nonantola; succede a Bartolomeo Santo Quadri, dimessosi per raggiunti limiti di età. Prende possesso dell’arcidiocesi il 9 giugno seguente.

L’8 settembre 2007 celebra nel duomo di Modena i funerali del tenore Luciano Pavarotti e nel 2009 quelli del suo successore alla guida della diocesi di Parma Silvio Cesare Bonicelli.

Il 27 gennaio 2010 papa Benedetto XVI accetta la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi per raggiunti limiti d’età; gli succede Antonio Lanfranchi.

Ha ricoperto l’incarico di vice presidente della conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna, per la quale è stato anche delegato per il servizio della carità e della salute. Inoltre è stato membro della commissione episcopale della Conferenza Episcopale Italiana per il laicato.