
27/05/2012
h.16.20
Echeggiano crolli quasi simultanei o per lo meno conseguenti.
Deraglia il progetto del centrosinistra su Parma, trascinando nella polvere il candidato Bernazzoli, che da sostenitore dell’inceneritore, vede messo in dubbio anche il progetto del forno.
Il neo sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha fatto della lotta contro l’inceneritore uno dei cavalli di battaglia (vincenti) della sua campagna elettorale: ora non potrà che concretizzare le promesse.
La sua travolgente vittoria alle urne ha travolto non solo il candidato del Pd nella sua veste di aspirante sindaco, ma ha indebolito, e di molto, la sua figura di presidente della Provincia, da cui non si era dimesso, e al quale oggi ha fatto mestamente ritorno.
La resa dei conti all’interno del partito è di queste ore e nei prossimi giorni avremo modo di capire se il partito democratico di Parma ha ancora dentro di sé le energie necessarie alla ricostruzione, partendo da macerie imponenti e lontane nel tempo.
Questi scoppi simultanei hanno causato anche un muro di nebbia sul progetto dell’inceneritore.
Ne risente anche Iren, che viene da un tracollo in Borsa, 20% di perdita in due giorni.
Iren, che ha fatto del progetto di Parma uno dei baluardi del suo rilancio, e ora sente il terreno franare.
Ha una situazione debitoria allarmante: quasi tre miliardi di euro, contro i due e mezzo di fine 2011.
A Torino il cantiere dell’altro inceneritore in costruzione vive di altrettanta incertezza, tra ripetute morti sul lavoro e i dubbi che cominciano a crescere sulla opportunità della collocazione e sulla reale necessità di questa infrastruttura.
A Parma Iren è al centro di raffiche di vento impetuose.
Il progetto dell’inceneritore è stato avallato dagli enti locali contro le direttive europee che impongono gare di appalto continentali per impedire le posizioni dominanti.
Perfino l’assegnazione della raccolta dei rifiuti è messa in discussione dall’Europa. Come è stato possibile affidare direttamente ad una Spa un servizio pubblico che tocca direttamente le tasche dei cittadini e solo con la concorrenza si può garantire a parità di servizio, la migliore tariffa per i contribuenti?
Lo stesso cantiere fu stoppato lo scorso dalla mancanza di titolo edilizio, permesso a costruire che nonostante la sentenza del Tar, non si è mai manifestato ne Iren lo ha presentato: un motivo non piccolo per valutare anche il ricorso al Consiglio di Stato, contro una sentenza a dir poco curiosa.
Ma le incertezze sulla liceità di tutto il progetto non finiscono qui.
La Procura di Parma possiede un corposo dossier sull’argomento, frutto di decine di esposti, una pesante cartella che ha fatto aprire un fascicolo affidato al procuratore Roberta Licci, che ha poi demandato la Guardia di Finanza per la indagini del caso.
A che punto sono le analisi degli 007 della Finanza? Le indagini sono chiuse?
Oggi si continua a sottolineare il rischio di forti penali se e quando il progetto dell’inceneritore verrà stoppato. Ma non si tiene conto come il cantiere sia sotto osservazione da autorità italiane e straniere e potrebbe essere l’autorità giudiziaria a porre l’ultima definitiva parola sul forno.
“Dies Irae, dies illa, solvet saeclum in favilla”: a chi apparterranno le ceneri finali?
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
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