Alla cassa automatica ha pagato solo un pacchetto di patatine, ma nella borsa della spesa e nella tracolla, aveva nascosto altri prodotti del valore di 200 euro circa. Scoperto dalla vigilanza è stato subito fermato dai Carabinieri tempestivamente intervenuti. Carabinieri che lo hanno denunciato in stato di libertà. Si tratta di un 45enne, residente fuori provincia.
I fatti risalgono ad alcuni giorni fa, quando una pattuglia della stazione di San Pancrazio è intervenuta in un supermercato della zona ovest della città dove l’addetto alla sicurezza aveva segnalato al 112 la presenza di un uomo che si accingeva a uscire intenzionato a non pagare.
Secondo quanto ricostruito, il 45enne, girovagando tra le corsie del supermercato ha riempito di generi alimentari e bevande alcoliche due buste e, raggiunta la cassa “automatica”, ha pagato solo un pacchetto di patatine, garantendosi così l’apertura delle porte che gli hanno permesso di approssimarsi all’uscita.
Tale episodio, benché connotato da grande dimestichezza nell’esecuzione, è stato notato dall’addetto alla sicurezza che ha subito chiamato i Carabinieri.
I militari, immediatamente intervenuti, hanno fermato l’uomo all’uscita del supermercato.
Durante il controllo, nella borsa che portava a tracolla e nella busta che trasportava in mano, è stata rinvenuta merce del valore di 200 euro circa, risultata non pagata.
I Carabinieri hanno restituito la merce al responsabile del supermercato che ha successivamente sporto denuncia.
Dopo gli accertamenti il 45enne, già gravato da vicende di polizia, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Parma perché ritenuto responsabile di furto aggravato.
I Carabinieri sottolineano che: “È obbligo rilevare che l’odierno indagato è allo stato, seppur gravemente, solamente indiziato di delitto e che la sua posizione verrà vagliata dall’autorità giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza”.