23/03/2009
h.18.10
“De Castro pugnala Parma alle spalle e avvalla il suo sostegno a Fiere di Bologna per una manifestazione sull’alimentare in concorrenza a Cibus a Parma con motivazioni che non stanno in piedi”.
Questo il commento del Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Luigi Giuseppe Villani, riguardo quanto ha detto l’Ex Ministro delle Politiche Agricole alla presentazione dell’evento fieristico sulla filiera della pasta “Pastatrend” che si terrà a Bologna, nell’aprile 2010.
“Quella di Bologna è una concorrenza interna alla regione controproducente per il settore alimentare e per la stessa attività fieristica complessiva in Emilia-Romagna – ha quindi proseguito il Consigliere regionale PDL – contraria non solo a quelle che sono le linee di programma dettate dalla legislazione regionale, ma anche a recentissime prese di posizione dei vertici regionali come quella dell’assessore alle attività produttive Duccio Campagnoli, per cui Parma e Cibus devono confermare la propria leadership nel food made in Italy.
Con l’evento sulla filiera della pasta a Bologna, si sfila a Cibus un settore strategico e fondamentale dell’alimentare italiano, quello della pasta, creando un ulteriore antagonismo proprio appena dopo aver risolto quello con Tuttofood a Milano trasformato in proficua sinergia con l’assegnazione a Parma del settore distribuzione ed a Milano di quello della ristorazione.
Dire come ha fatto De Castro che a Parma l’evento fieristico sulla pasta non si può fare, perché c’è la Barilla, è una vera e propria assurdità in quanto vorrebbe dire mettere in discussione qualunque tipo di fiera si svolge sul territorio che in quel settore ha maggiore cultura, tradizione e finanche produzione.
Se passasse questo ragionamento si dovrebbe togliere a Parma che è appunto leader riconosciuto nel settore alimentare, a livello istituzionale, scientifico e industriale, la stessa Cibus come a Torino il Salone dell’Automobile.
De Castro, pur di appiattirsi su esigenze puramente bolognesi dettate da una logica bolognocentrica che schiaccia anziché promuovere le specificità delle varie realtà dell’Emilia-Romagna.
Mi chiedo cosa ne pensa la Giunta regionale, già peraltro interrogata sulla questione dieci giorni fa quando l’evento bolognese venne solo preannunciato: vuole continuare sul progetto di Bologna Capitale a parole abbandonato, oppure creare nel settore fieristico come in ogni altro campo una sinergia di funzioni senza antagonismi e inutili sovrapposizioni che promuova lo sviluppo di tutti?
Credo, inoltre, che su questa questione siano chiamate ad intervenire tutte le Istituzioni locali aventi titolo, in quanto rappresentate nel Consiglio di Amministrazione dell’Ente Fiere di Parma ed in particolare Comune, Provincia e Unione Parmense degli Industriali.”