Fuori orario: cena con Vauro

SMA MODENA
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Nei locali a Parma e Reggio Emilia
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29/09/2010

Il vignettista e scrittore Vauro Senesi, protagonista di «AnnoZero» su Raidue e meglio noto col solo nome Vauro, mercoledì 29 settembre è l’ospite speciale della prima cena-incontro stagionale al circolo Arci Fuori Orario di Taneto di Gattatico (Reggio Emilia), dove presenta il suo nuovo libro «La scatola dei calzini perduti», edito da Piemme, un toccante e poetico romanzo contro il razzismo, un racconto di storie di vita metropolitana per una volta lontane dall’ironia delle caustiche vignette.
Organizzata in collaborazione con Monteverdi Promotion e con il festival «Ottobre Africano» di Parma, la cena con Vauro comincia alle ore 20.30, seguita alle 21.30 dall’incontro: menù a km zero (in base alla «filiera corta», primo punto del decalogo ecosostenibile della nuova stagione del Fuori Orario) con torta fritta e kebab e dolci locali e africani preparati da associazione La Gnocca di Taneto e associazione Le Reseau di Parma, più piatti appositi per soli vegetariani.
Ingresso con tessera Arci, a 12 euro per chi partecipa alla cena. I posti a cena sono esauriti, ma si può entrare gratuitamente dopo le 21.30 per assistere all’incontro.
Vauro non ha certo bisogno di presentazioni: in questo momento è il vignettista più famoso in Italia, però stavolta la sua penna non tratteggia disegni e battute. Il suo libro «La scatola dei calzini perduti» è un affresco commovente (e comunque in parte divertente) che parla di un Paese in guerra, il Sudan, ma anche dell’Italia, in cui si snodano le vite di tanti personaggi e in cui si resta incantati dalla capacità dell’autore di trasformare un mondo senza suoni in un’esplosione di colori. Gli strilli di un bambino infrangono l’atmosfera di un grande magazzino alla vigilia delle feste. E dall’enorme costume rosso di Babbo Natale riemerge Madut, il ragazzo del Sudan, l’uomo nero. In fuga dalla sua terra in fiamme, figlio di una popolazione di pastori, i dinka, Madut è giunto attraverso strade insolite e rocambolesche fino a Roma, per trovare il suo angolo di quotidianità in una lavanderia a gettone.
Nella Città Eterna di Madut sogni e speranze, risate e dolori, desideri e negazioni si mescolano, si incontrano, si scontrano. Storie di immigrati e di prostitute, di poliziotti e di preti, in un balletto di vite che va in scena sul palcoscenico di una metropoli dal volto bonario ma densa di insidie, soprattutto se hai la pelle di un altro colore.

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