
Il quarto e ultimo concerto della prima edizione della rassegnaMusica in Mostra sarà interpretato da un trio d’eccezione composto da Mihaela Costea (violino), Carla They (arpa) e Antonio Mercurio (contrabbasso). Il programma della serata, un viaggio tra opere d’arte e musica, si intitolata Danze dal mondo ed esprime appieno la ricchezza e la varietà delle musiche che saranno presentate giovedì prossimo, 21 luglio alle 21, in quello che è già un concerto molto atteso. Due archi, il più acuto e il più basso, entrano insieme all’arpa in un mondo di danze: per far capire quanto l’arte tersicorea a partire dal ‘500 di Uccellini, impregni la musica nelle situazioni più diversificate, e in questo caso prima fra tutte la struggente situazione descritta con i suoni della Danza degli spiriti beati di Gluck: l’atmosfera eterea dei Campi Elisi e l’angoscia di Orfeo legata alla perdita della sua Euridice.
Questa musica ha più di 250 anni, ma respira come un brano di fattura tardo romantica, simile a quella del Cigno di Saint-Saens, altro brano in programma. Di sentimenti parlano queste musiche che rievocano altri paradisi perduti: l’Austria di fine secolo, legata al celebre valzer Tace il labbro, tratto dalla Vedova allegra di Léhar, la Spagna di Albeniz e del francese Ibert, l’Irlanda magica dell’ultimo bardo O’Carolan, la Russia malinconica di Rimsky-Korsakov e la vitale Argentina nei tanghi di Piazzolla. Le passioni affiorano senza pudore dalla musica ‘ballabile’: ad essa il compito di cogliere attimi di fuoco o gli umori malinconici carichi di languore. Succede inSummertime, tratta dal capolavoro di Gershwin, l’opera Porgy and Bess, o nella Malagueña Rumores de la Caleta, un canto fiorito, ma rivestito da un irresistibile flamenco.
Questa rassegna di concerti da camera fa parte di FuoriPosto:musica in luoghi insoliti, la nuova iniziativa della Fondazione Toscanini che vuole esportare la fruizione della musica verso e in luoghi di Parma dove essa non viene abitualmente suonata. Prestigiosa sede dei concerti è il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, che li ospita all’interno della chiesa – ora sede dell’Archivio-Museo CSAC – che sorge all’interno del magnifico complesso monumentale dell’Abbazia San Martino dei Bocci, più nota al grande pubblico come Valserena.