“Il più importante Piano Casa mai presentato a Parma”

SMA MODENA
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08/11/2010
h.19.30

“E’ un risultato importante per Parma, stiamo parlando del più grande piano casa mai fatto”. A parlare è il sindaco Pietro Vignali alla presentazione al ridotto del Regio del “Parma Social House”, il primo esempio a livello nazionale del Piano Casa varato dal Governo nel 2009.
“Questo è motivo di orgoglio – ha continuato poi Vignali ringraziando il ministro Tremonti e tutti coloro che hanno reso possibile il piano -. In questi due anni abbiamo fatto tutte le norme per procedere al bando che abbiamo emanato, aggiudicato poi a imprese e cooperative che con il loro interessamento hanno reso possibile costruire 823 nuovi alloggi a prezzi calmierati”.
Il sindaco ha ricordato come questo piano di edilizia sociale rientri in una più ampia strategia sulla casa del Comune di Parma, “bisogno primario, senza il quale non si può costruire alcun progetto di vita”. Un progetto che parte da un’analisi, ricorda il sindaco, fatta circa un anno fa dal Cresme: “Da qui abbiamo impostato una strategia articolata e che tuttora si sta modificando, perché cambiano le esigenze della società”. Un esempio? Fino a poco tempo fa la casa si preferiva acquistarla, invece oggi va per la maggiore l’affitto: “Ci sono nuove povertà – ha detto Vignali – le famiglie monoreddito, i nuclei monogenitoriali, le giovani coppie… Il cambiamento della domanda va attentamente valutato. Questo progetto è rivolto a quella fascia intermedia che non riesce ad accedere al libero mercato né all’edilizia residenziale pubblica. Per questo si trova una parte rivolta alla locazione, una parte al riscatto e una, infine, alla vendita”.
Il sindaco ha concluso il suo intervento dicendo come questo sia un bell’esempio di partnership tra pubblico e privato. “Da parte nostra abbiamo concesso sette aree senza pagamenti né di oneri né di Ici, oltre a un contributo importante da aggiungere a quelli di Fondazione Cariparma e Cassa depositi e prestiti, che ringrazio”. 

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08/11/2010
h.22.00

Dichiarazioni dei relatori Parma Social House

“Ero convinto che per realizzare questo progetto servisse molto più tempo, e che un’operazione del genere partisse da Milano. Invece mi sono dovuto ricredere, e Parma ha battuto Milano uno a zero, palla al centro. Ora sarebbe importante che queste iniziative si sviluppassero anche al sud”, ha affermato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso della presentazione del progetto “Parma Social House”. Un progetto che, come ha ricordato il ministro, “è riuscito a coinvolgere un lungo ed eterogeneo catalogo di soggetti, e il tutto ha funzionato in nome di una logica comune”. “Guardando questa sala – ha aggiunto Tremonti – si ha l’impressione che il Paese non vada poi così male”.
“La Fondazione ha subito risposto quando è stata coinvolta in questo progetto di social housing, ed è sempre pronta a rispondere quando viene coinvolta in tutte quelle sperimentazioni in grado di assicurare benessere alla nostra società”, ha spiegato il presidente della Fondazione Cariparma, Carlo Gabbi. “Il problema abitativo non può più essere affrontato solo con lo strumento dell’edilizia residenziale pubblica. Deve giovarsi dell’iniziativa del privato sociale – ha continuato il presidente Gabbi -. La Fondazione ha deciso di dare il proprio contributo per rispondere ai bisogni della comunità”.
“L’edilizia può dare un futuro al Paese, può dare un contributo essenziale – ha detto Paolo Buzzetti, presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili – ma non c’è futuro senza etica e rispetto delle regole. Il mercato globale ha bisogno di una competizione sana. L’housing sociale permetterà di realizzare una serie di interventi che colmano un buco intollerabile per una società civile. E’ 30 anni che non ci sono soluzioni di questi tipo”.
“Più che costruire semplici condomini, dobbiamo avere in mente come crescerà una determinata comunità di persone”, ha ricordato Giuliano Poletti, presidente di Legacoop. “Noi abbiamo deciso di partecipare a questo progetto – ha proseguito – perché siamo convinti del suo grande valore”.
“In Italia quasi due milioni di persone sono in attesa di una casa popolare, e l’incidenza del canone sul reddito va dal 50 al 70% – ha detto Roberto Tricarico, presidente della consulta casa dell’Anci – In questo caso il Comune di Parma ha reso possibile l’operazione del social housing, in quanto ha messo a disposizione delle aree a basso costo, contribuendo così ad abbattere i canoni”.
Stefano Marchettini, amministratore delegato Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr (Società gestione risparmio), ha illustrato le peculiarità del progetto con l’aiuto di alcune slide, sottolineando come “le attuali manifestazioni di interesse ci fanno ben sperare e dovrebbero permetterci di concretizzare questa iniziativa in tempi brevi”.
“Il progetto Parma Social House – ha spiegato Giuseppe Guzzetti, presidente Acri (Associazione di fondazioni e di casse di risparmio spa) – rappresenta un’iniziativa importante perché tramite l’edilizia privata si andranno a soddisfare le esigenze di tutti coloro che non hanno la possibilità di accedere al mercato privato. Ringrazio tutti i protagonisti di questo progetto, a partire dal sindaco di Parma, Fondazione Cariparma e gli edili che hanno colto la reale finalità dell’iniziativa. Questo progetto non andrà a turbare il mercato delle locazioni perché offre una risposta ad una domanda che altrimenti rimarrebbe inevasa”. 

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