“Il ritorno di Tedeschi a Fidenza? E’ stato un grande sindaco”

SMA MODENA
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10/09/2010

Davide Vanicelli, oggi esponente di punta del PD di Fidenza, ex amministratore comunale con i sindaci Giuseppe Cerri e Massimo Tedeschi.  Sostenitore della candidatura a sindaco di Paolo Antonini nel 2009 e poi di quella di Enrico Montanari.

Torno indietro un attimo, ma penso non siano ancora molto chiare le motivazioni: come avete fatto voi del centrosinistra a perdere un feudo che sembrava inespugnabile come il Comune di Fidenza?
Sono tante le cause che hanno portato alla sconfitta e pertanto mi limito a segnalare le due principali.
1) Le divisioni del centrosinistra. Sembra banale ricordarlo, ma col maggioritario chi si divide, perde. Sui motivi che hanno portato a queste divisioni abbiamo tutti un po’ di responsabilità, a Fidenza e non solo. Per quanto mi riguarda, milito ancora nel centrosinistra e ho fatto la battaglia elettorale disinteressatamente per Montanari. Altri hanno fatto scelte diverse, spaccando il centrosinistra con capricciosi risentimenti che in realtà nascondevano l’insopportabile desiderio di “avere le mani libere” per mercanteggiare al meglio in una situazione di grande incertezza.
2) Una certa insoddisfazione per quanto fatto (o non fatto) nel quinquennio 2004-2009. Mi riferisco al fatto che si è persa, anzi non si è voluto proseguire in quella linea di innovazione politico-amministrativa che era iniziata nei primi anni novanta e che tante soddisfazioni aveva dato ai cittadini e alle forze politiche che governavano Fidenza. Insieme a Paolo Antonini e ad Andrea Massari intendevamo proseguire, per formazione e per convinzione, su quella linea, ma non siamo riusciti a farla prevalere su una concezione anacronistica e semplicistica per la quale amministrare un comune come Fidenza significa “chiudere la buca in strada” ed elargire qualche sussidio assistenziale.
Purtroppo quando oggi si amministra un Comune non si può pensare di farlo come negli anni settanta e soprattutto occorre dare il senso dell’azione amministrativa e delle innovazioni che vengono individuate per rispondere alle esigenze della cittadinanza.

Paolo Antonini, l’ex vice sindaco di Cerri, avrebbe vinto sicuramente le primarie se il PD le avesse fatte celebrare. Secondo te avrebbe poi vinto anche le elezioni contro l’attuale sindaco Cantini?
È difficile, anzi, è impossibile fare la storia con “i se e con i ma”.
Le primarie sono un’occasione straordinaria per parlare con la tua gente e per riavvicinare i cittadini alla politica in un’ottica di partecipazione consapevole.
Non so se Paolo Antonini avrebbe vinto le primarie, ma so che il solo fatto di tenerle avrebbe significato che Cerri accettava le regole di quel Partito che aveva contribuito a far nascere come membro dell’Assemblea Nazionale eletto tra l’altro nelle primarie che portarono alla segreteria Veltroni. A quel punto non avrebbe spaccato il PD a livello locale e i numeri di partenza ci avrebbero visto quanto meno in vantaggio.
In un quadro di unità del centrosinistra non so se il centrodestra avrebbe rischiato un pezzo da novanta come Mario Cantini.

Meglio il PD a livello locale o nazionale?
Meglio il PD a livello locale, non c’è alcun dubbio.
Anche se le difficoltà sono tante, mi sembra che a Fidenza il segretario Davide Malvisi stia lavorando bene insieme ai tanti giovani che lo aiutano sotto ogni punto di vista e che hanno portato una salutare ventata di novità non solo generazionale, ma anche e soprattutto in termini di contenuti politici. Anche Roberto Garbi in Federazione mi sembra sia partito col piede giusto e gli auguro di proseguire nella sua opera di sintesi delle varie posizioni politiche presenti all’interno del PD, senza sottostare a logiche “imperiali” o alle segrete intese di spartizione di potere che negli ultimi anni tanto male hanno fatto al centrosinistra nella città di Parma e in importanti realtà del territorio provinciale.
A livello nazionale stendiamo un velo pietoso: permangono i soliti personalismi di una classe dirigente logora e che non riesce a dare un’identità ad un partito che non è né socialdemocratico, né centrista. Il risultato è quello di non essere credibile né col centro, né con la sinistra.
Ancora adesso, di fronte al peggior Governo della storia repubblicana noi militanti che facciamo il porta a porta non sappiamo quale modello di società propone ufficialmente il nostro Partito, quali sono i valori politici di riferimento che ci differenziano in modo netto e sostanziale dal centrodestra, quali sono le alleanze, i leader, i programmi.
Un esempio? Quest’estate nel giro di tre-quattro giorni abbiamo letto e sentito che ci vuole una legge elettorale alla tedesca (D’Alema), anzi no, che bisogna salvare il bipolarismo (Veltroni e Franceschini) e che comunque non bisogna fissarsi su un solo modello (Bersani).
Pura schizofrenia politica che non rende credibili agli occhi dei cittadini!

Cosa maggiormente disapprovi dell’amministrazione Cantini?
Un malcelato desiderio di rivalsa, a volte di vera e propria vendetta verso il passato, che non porta da nessuna parte e che dà l’impressione che ci si perda in banali capricci anziché governare la città.
Fidenza un anno fa non era all’anno zero in tantissimi settori dell’amministrazione: bisognerebbe riconoscerlo, mantenere quanto di buono è stato fatto e concentrarsi davvero su alcuni punti deboli che c’erano, che permangono e sui quali la nuova amministrazione potrebbe e dovrebbe davvero “voltare pagina” per concretizzare il suo principale slogan elettorale.

Cosa invece salvi dell’amministrazione Cantini?
Mario Cantini. Lo conosco da vent’anni e posso assicurarti che ha le capacità per guidare al meglio una città come Fidenza, ma questo può avvenire, per lui come per altri, se la politica è la “bella politica” e se le persone che gli stanno intorno condividono un progetto e un’idea di città, senza perdersi nelle sterili banalità di cui parlavo prima.

So che sei sempre stato e sei un grande amico di Massimo Tedeschi, già sindaco di Fidenza e oggi sindaco di Salsomaggiore. Come vedresti un suo ritorno e quindi una sua ricandidatura a sindaco di Fidenza? Secondo te è solo un’ipotesi che appartiene alla fantapolitica o ha qualche possibilità di concretizzarsi considerati i voti che Tedeschi ha sempre preso a Fidenza e la concorrenza non certo eccelsa all’interno del PD fidentino di oggi?
Sì, forse è fantapolitica e, ripeto, le valutazioni politiche non si fanno con i se e con i ma.
Massimo Tedeschi ha fatto tanto per Fidenza e per la generazione di amministratori che è venuta dopo di lui, ma penso che sarebbe dovuto rimanere dove era e cioè in Parlamento, perché la stragrande maggioranza di deputati e senatori non ha mai fatto l’amministratore locale e non è un caso se la politica ora è così distante dai cittadini e dai problemi che questi vivono sulla loro pelle ogni giorno.
Ecco, anche questo è un segnale della pochezza dei leader nazionali del PD che grazie ad una sciagurata legge elettorale voluta dal centrodestra vi si sono prontamente adeguati per “spartire” i parlamentari fra le componenti interne e non sulla base di quanto di buono fatto.
Forse Bersani se ne sta rendendo conto e spero solo che non sia troppo tardi.