Il Teatro delle Briciole e i cambiamenti

SMA MODENA
lodi1

10/10/2012
h.12.00

L’elogio e la pratica della parola sussurrata e delle relazioni reali nell’era del virtuale e della comunicazione pervasiva. La valorizzazione delle potenzialità e delle risorse speciali dei bambini, l’ascolto attento dei loro pensieri e dei loro linguaggi.
Gli occhi e gli orecchi aperti sui cambiamenti in atto, sugli imprevedibili mutamenti culturali e sulle tendenze artistiche della contemporaneità. Il sostegno alla nuova creatività, agli artisti delle nuove generazioni che si affacciano sulla scena con ostinato coraggio in una fase di crisi epocale.
Su queste direzioni si muove la stagione 2012/13 del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, il cui simbolo visivo è Jonas, il bambino Inuit ritratto dalla fotografa finlandese Tiina Itkonen, che nelle vesti di Superman campeggia sui manifesti e sui programmi.
La pura gioia di Jonas, l’effetto teatrale e dolcemente parodico del suo travestimento, entra in sintonia con un’idea di teatro che ci è cara, in cui la vita infantile e la vita adulta, e gli artisti che le reinventano sulla scena, condividono e si scambiano visioni, idee, spazi, pubblici.
Non più un pubblico, ma tanti pubblici. Un’identità culturale plurale ma allo stesso tempo unitaria che quest’anno si esprime anche nel racconto della stagione. Non più due programmi distinti, ma un unico catalogo contiene sia Weekend al Parco, la rassegna per le famiglie, sia Serata al Parco, la rassegna di teatro contemporaneo.

CREARE E DIFFONDERE TEATRO: TOURNEES, PRODUZIONI, RESIDENZE, PROGETTI
La vita di uno spettacolo si esprime appieno nella esperienza vera del palcoscenico, nella durata e nella condivisione prolungata con gli spettatori di altre città e di altre nazioni. Per questo il Teatro delle Briciole ha sempre dedicato una particolare attenzione alla cura e alla “manutenzione” delle produzioni nuove e del repertorio, ispirandosi a una sorta di “ecologia del tempo”, che diventi strumento concreto e vitale per confrontarsi con nuovi pubblici, tessere relazioni anche internazionali, reperire risorse e aprire nuovi mercati. Nella stagione 2012/13 si è scelto non a caso di realizzare le versioni francesi di ben tre produzioni: L’orco sconfitto ovvero il sapere del più piccolo, La repubblica dei bambini e Cappuccetto rosso. Le prime due hanno avuto il privilegio di essere invitate dal Théâtre Dunois, storico palcoscenico di Parigi con una qualificata identità di luogo dedicato al pubblico giovane.
Il prestigio della doppia rappresentazione parigina ha il sapore di un ritratto e di un omaggio, che non a caso unisce un “classico” del repertorio del Teatro delle Briciole con un progetto che appartiene al recente cantiere produttivo «Nuovi sguardi per un pubblico giovane», e che oltre a Parigi girerà l’Italia, per il secondo anno, da nord a sud, da Brescia a Matera, da Udine a Roma, toccando quasi venti città. Il terzo, Cappuccetto rosso, viaggerà nell’Europa francofona, in Belgio e in Francia.
Una menzione particolare merita la doppia presenza, sulla prestigiosa ribalta de Le vie dei festival a Roma, di Baby don’t cry insieme a La repubblica dei bambini, segno di un preciso apprezzamento dell’idea progettuale che ha promosso due lavori uniti dalla cornice del cantiere produttivo «Nuovi sguardi per un pubblico giovane», nato per rinnovare linguaggi e temi del teatro-ragazzi affidando un progetto di anno in anno a compagnie di punta della scena sperimentale. E sempre a Roma, al Teatro Vascello, torna Fabrizio Gifuni con ‘Na specie de cadavere lunghissimo, uno degli spettacoli teatrali più amati degli ultimi anni, che con l’altro grande successo pluripremiato, L’ingegner Gadda va alla guerra, anch’esso ancora in tour nel 2012/13, costituisce il fortunato progetto Gadda-Pasolini, l’antibiografia di una nazione, scritto e interpretato dall’attore romano e diretto dal compianto Giuseppe Bertolucci.
Sono complessivamente ben 12 le produzioni ancora «di giro», rese vive dalla loro caparbia volontà di mostrare sulla scena anno dopo anno un’attualità e una vitalità testimoniate dall’accoglienza degli spettatori.
Ad esse si andranno ad aggiungere le nuove produzioni che debutteranno nel 2012/13: Storie vere e meno vere dagli abissi, diretta da Piergiorgio Gallicani, interpretata da Claudio Guain e rivolta ai ragazzini dagli 11 anni, e Pop up, un fossile di cartone animato, nuovo capitolo, affidato ai Sacchi di Sabbia e dedicato ai bambini dai tre ai sei anni, di «Nuovi sguardi per un pubblico giovane». La prima, ispirata al racconto “Il colombre” di Dino Buzzati, prende le mosse dalla potente metafora del mostro marino per un viaggio alla scoperta del rapporto tra l’uomo e gli abissi, fondendo in una drammaturgia composita Luciano di Samotracia, Carlo Collodi ed Herman Melville. La seconda è un cartoon teatrale che esplora le geometrie dell’immaginario infantile attraverso una reinvenzione scenica del libro animato. Un progetto di animazione artigianale che dà libero spazio all’immaginazione dei bambini nell’era della dittatura digitale.
La relazione e il sostegno alle compagnie e in particolare ai giovani artisti prende anche la forma della residenza. E’ il caso della compagnia Teatrodistinto, finalista del premio Scenario Infanzia nel 2008, capace già di mettesi in luce anche oltre i confini italiani, e che sarà in residenza al Teatro al Parco in occasione del debutto del nuovo spettacolo. Ma la residenza è il tramite di una collaborazione anche con compagnie affermate, come il belga Tof Théâtre, con cui il Teatro delle Briciole ha coprodotto recentemente Piccoli sentimenti e che durante la stagione in corso sarà a Parma per provare il suo prossimo lavoro.
Una varia operosità progettuale si esplica inoltre in tutta una serie di iniziative che si rivolgono al territorio in collaborazione con varie realtà della città, riunite nel titolo Pensare la città.
I ministri della Repubblica dei bambini, iniziativa realizzata in collaborazione con la scuola primaria Ulisse Adorni, vede come protagonisti un gruppo di bambini che si costruirà uno spazio indipendente da cui invierà al teatro pensieri su un presente visto con i loro occhi. Il non-pubblico, una ricerca-azione, ideato in collaborazione con Roberta Gandolfi, docente di Storia del teatro contemporaneo dell’Università di Parma, è un percorso volto all’ascolto di coloro che a teatro non vanno, che stabilisca un dialogo del teatro con coloro che non sono i suoi abituali spettatori. La vicinanza fisica con la Biblioteca di Alice, che ha sede anch’essa al Parco Ducale, si è tradotta in una vicinanza progettuale, grazie alla quale le scuole di Parma potranno sperimentare un percorso di lettura dopo la visione dello spettacolo Storie vere e meno vere dagli abissi. Due iniziative sono realizzate in collaborazione con l’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Parma: Gang, rivolto ai giovani della città, è un percorso di ricerca, di creazione teatrale e di arti performative, con la finalità di creare un’azione performativa. L’appuntamento conclusivo di Serata al Parco, Soli contro tutti, è un concerto urbano per 50 chitarristi, e verrà realizzato con la partecipazione attiva di giovani musicisti della città che verranno selezionati. Ancora allo stadio di ipotesi di lavoro, in corso di progettazione, è Negozi s-chiusi, un itinerario che farà rivivere per alcune ore alcuni dei tanti negozi chiusi del centro storico attraverso brevi azioni teatrali con lo scopo di risvegliare nei cittadini il senso di senso di appartenenza alla città. Tra le attività di formazione segnaliamo Supereroi, a cura di Elisa Cuppini e Savino Paparella, laboratorio di pratica teatrale per ragazzi dai 14 ai 25 anni.

OMAGGIO A TONINO GUERRA
La stagione si apre, in entrambe le rassegne, con un Omaggio a Tonino Guerra. Il Teatro delle Briciole tra gli anni 80 e gli anni 90 ha avuto l’onore di collaborare con il grande poeta romagnolo in quattro spettacoli: Cenere, Racconto orientale, Il grande racconto, La casa dei giardini interni. A unire come un filo rosso le due serate sarà un viaggio, curato da Letizia Quintavalla, che attraverso un mosaico di voci e immagini tratte da quelle produzioni, ripercorre la storia di una lunga amicizia. Quel viaggio incornicerà tre spettacoli. Il grande racconto, regia di Bruno Stori con Stefano Jotti, classico amatissimo delle produzioni del Teatro delle Briciole, nato da un piccolo regalo di Tonino Guerra: la sua voce custodita in una cassetta della durata di un’ora in cui racconta, a modo suo, per quanto si ricorda, l’Odissea. Il viaggio ovvero la storia di due vecchi di e con Beatrice Baruffini e Agnese Scotti, primo capitolo del cantiere produttivo del Teatro delle Briciole Custodi nuovi talenti, attraverso una lingua teatrale che mette al centro la forza metaforica degli oggetti diventa il percorso simbolico di un’intera esistenza e una riflessione sulla vecchiaia e sulla permanenza dei sogni e dei desideri. Odiséa, “lettura selvatica” di Roberto Magnani per il Teatro delle Albe, in cui la forza espressiva del dialetto romagnolo e la sua vigorosa reinvenzione poetica smitizzano ma non ridimensionano il viaggio dei viaggi, piuttosto lo avvicinano a noi, lo rendono popolare, concretissimo, sanguigno.

WEEKEND AL PARCO
Un’esperienza delle arti performative che copre una estesa latitudine di linguaggi e di temi, dal teatro d’attore al circo contemporaneo, dal teatro di figura all’intreccio tra teatro e danza alla musica dal vivo, dalla rilettura dei classici alle scritture originali. E’ la trama che percorre la rassegna per le famiglie Weekend al Parco e la rassegna riservata alle scuole, Un posto per i ragazzi.
Un posto per i ragazzi è un patrimonio comune della memoria dei parmigiani attraverso più generazioni, un’occasione di conoscenza e di esperienza emozionale che si integra con il percorso scolastico, forma il gusto, lasciando tracce nella memoria. Un cartellone che unisce i classici del teatro-ragazzi e novità spesso presentate in prima nazionale dalle più importanti compagnie della scena nazionale, che allestisce una sorta di viaggio nelle fiabe come catalogo dei destini, capace di offrire alle scuole un accesso prolungato al teatro, che può affiancare alla visione dello spettacolo un contatto diretto e un incontro laboratoriale di approfondimento con gli artisti.
E’ invece la famiglia nella sua accezione più ampia, in sintonia con la sua articolata composizione sociale di oggi, l’interlocutore privilegiato di Weekend al Parco, dove adulti e bambini trovano la preziosa possibilità di vivere insieme l’emozione e la scoperta dell’arte della scena. Il programma 2012/13 disegna un atlante teatrale che vorrebbe parlare a tutti gli spettatori. Ecco allora i due lavori di El Grito Contemporary Circus, acrobati spericolati ma anche sensibili interpreti di un’arte dell’ascolto che fa cogliere agli spettatori ciò che va oltre lo spettacolare gesto circense. Se diverso è il mezzo espressivo di Michele Cafaggi, enormi bolle di sapone con cui riesce a creare autentiche storie e mondi immaginari, analoga è la capacità di unire sorpresa visiva e risonanza poetica.
Ispirato al Disney più sperimentatore e alle incantate visioni di Miyazaki è L’apprendista stregone de La Piccionaia, mentre Storie appese a un filo racconta con gli oggetti una storia che muove dall’amore innato nei bambini per giocare sperimentalmente con le parole. Un linguaggio che si serve della parola e insieme della forza simbolica degli oggetti è anche quello di Aquarium della Fondazione teatro ragazzi e giovani, viaggio policromo nel mondo dei pesci, ispirato a Jules Verne ma animato genialmente con spazzoloni, cuffie e altri arnesi domestici. Un teatro che intreccia animazione, oggetti e un gusto particolare per le tradizioni popolari e i riti carnevaleschi è quello dei Sacchi di Sabbia, già vincitori del premio Ubu, l’Oscar del teatro italiano, protagonisti di una pacifica invasione in quattro tappe che attraverserà entrambe le rassegne (per Weekend al Parco Il teatrino di san Ranieri e il già citato Pop up).
Tra le riletture di grandi fiabe classiche Rosaspina del Teatro del Piccione è una versione comica della Bella addormentata che contamina attori e figure, mentre Cenerentola di Factory Compagnia Transadriatica e Compagnia Elektra fonde teatro e danza attraverso una colonna sonora piena di sapori imprevedibili. Ill linguaggio della danza torna in Balbettio, esplorazione degli elementi primordiali dell’universo che trae ispirazione dal mistero racchiuso nello sguardo del neonato.
Il desiderio di condividere e abitare il teatro anche durante le feste natalizie ha spinto a far rinascere dopo tanti anni Natale al Parco, un programma di appuntamenti che si terrà dal 26 al 29 dicembre. Una versione tra racconto e musica, firmata da Cà Luogo d’arte, del Canto di Natale, capolavoro di Dickens, si intreccerà con Il pinguino senza frac, fiaba inziatica ambientata nei ghiacci polari tratta dal racconto di Silvio D’Arzo, grande outsider reggiano della letteratura italiana del 900, e con L’orco sconfitto dal Pollicino di Perrault, entrambe produzioni del Teatro delle Briciole che rientrano in una linea, adottata da diverse stagioni, di valorizzazione della memoria e delle radici teatrali, di riproposizione, anche in questo caso “ecologica”, di una piccola antologia di “classici” del Teatro delle Briciole che hanno lasciato un segno nella “storia” del teatro-ragazzi (assieme ai due citati andranno in scena in altri momenti della stagione Con la bambola in tasca e il già citato Il grande racconto). Durante le feste di Natale si concluderà Dimore d’amore, un ciclo di otto incontri dedicati a mamme e bambini, a cura di Elisa Cuppini, che si terranno tra novembre e dicembre.
La rassegna si conclude con i Carretti musicali di Aidoru, una tribù rock in movimento, una banda musicale formata da tromboni, sassofoni, chitarre elettriche, percussioni e cantanti che trasformerà in palcoscenico gli spazi esterni al Teatro al Parco, invitando il pubblico a vederli con occhi nuovi.

SERATA AL PARCO E UN POSTO PER I RAGAZZI
La rassegna di teatro contemporaneo tratteggia una possibile mappa di orientamento nelle idee e nelle tendenze del teatro italiano di oggi. Lo fa focalizzandosi intorno a un nodo forte che intreccia nuclei tematici e momenti dedicati ai giovani, alle donne, a monografie di artisti. Il momento della visione dello spettacolo si integra anche quest’anno con un calendario di incontri tra gli artisti e gli spettatori nel foyer, condotti da Roberta Gandolfi, docente universitaria di storia del teatro contemporaneo all’Università di Parma, con la partecipazione degli studenti del suo corso.
Il tema attualissimo della generazione senza futuro e del lavoro precario viene affrontato dalla sezione «Il futuro del lavoro», realizzata in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil di Parma. Dall’inchiesta di Aldo Nove, Renzo Martinelli per il Teatro i ha costruito uno spettacolo interpretato da Federica Fracassi, Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese, che racconta le speranze tradite e le disillusioni di una generazione che non ha voce. Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi con l’energia polistrumentale della Omissis Mini Orchestra portano in scena con Morir sì giovane e in andropausa la voce di una generazione «soffocata da una società gerontocratica e senza futuro» Ribellioni possibili, un nuovo testo teatrale di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yagüe acclamato in Spagna e inedito in Italia, offre a Serena Sinigaglia materia esplosiva per un’inno alla possibilità di ribellarsi a condizioni ormai inaccettabili.
L’indagine del rapporto tra individuo e comunità, tra individuo e gruppo sociale, è al centro del Progetto Discorsi di Fanny & Alexander. Giocando con i luoghi comuni dell’oratoria politica, Marco Cavalcoli Discorso grigio incarna in chiave concertistica un misterioso Presidente alle prese con un discorso da pronunciare alla Nazione. Studio per discorso giallo, che verrà presentato in anteprima nazionale, indaga il tema complesso dell’educazione. L’autrice e attrice Chiara Lagani in vista del debutto al Teatro al Parco ha condotto una serie di incontri preparatori con i bambini di alcune scuole di Parma.
Il rapporto tra individuo e comunità è indagato sotto un’altra veste anche nel toccante Italianesi di e con Saverio La Ruina, che racconta una tragedia sconosciuta, la storia degli italiani che alla fine della seconda guerra mondiale furono confinati nei campi di detenzione in Albania. L’invasione degli alieni diventa, nella creazione dei Sacchi di Sabbia, protagonisti a loro volta di una serie di Invasioni nella stagione, un’occasione per immaginare un uomo del futuro e per connettersi con la tradizione teatrale dei carnevali, delle feste dei folli, dei riti di propiziazione (Gli ultracorpi). Invasioni che si concludono con Abram e Isac, che ispirandosi liberamente al poeta fiorentino del ‘400 Feo Belcari, inscena una sacra rappresentazione in cartoon del racconto biblico del sacrificio di Isacco, a cui seguirà Basta coi dj set!, il primo esperimento di intrattenimento folk della Compagnia.
In Karamazov, dal capolavoro di Dostoevskij, César Brie, maestro dell’avanguardia, guida una compagnia di attori giovani in un viaggio nella materia incandescente delle passioni umane. E ai giovani è dedicata da alcune stagioni la sezione O.n.t. – Osservazione nuovi talenti, che quest’anno ospita il lavoro di Collettivo Cinetico, che eplora i meccanismi di mercificazione del corpo e l’iconografia di massa, e di Alessandro Sciarroni, che gioca con la propria immagine e la connette in Chatroulette, un sito che mette in relazione gli internauti in modo casuale.
La questione femminile è al centro della serata speciale dell’8 marzo. La donna-merce del presente diventa in Toys? Move on!, di e con Anna Pieratti e Silvia Gribaudi, il tema di un’azione partecipata dal pubblico in cui convivono felicemente il gioco e la cura.
Il corpo della donna è al centro anche dell’assolo di danza della stessa Gribaudi A corpo libero, che ironizza sulla condizione femminile a partire dalla gioiosa fluidità del corpo. Cara Medea e Piccola Antigone di Antonio Tarantino, regia Teresa Ludovico, trasferiscono i miti greci nelle periferie contemporanee di città degradate o distrutte dalla guerra. La musica dal vivo di Aidoru chiude anche la rassegna di teatro contemporaneo con Soli contro tutti. L’insolita orchestra capitanata da Dario Giovannini formata da chitarre e bassi elettrici è una band di oltre cinquanta musicisti che si incontrano per tentare un’impresa: è possibile suonare insieme senza essere semplicemente la somma di tanti solisti?

ZONA FRANCA
Dal 23 novembre all’8 dicembre 2012 si terrà il festival Zona Franca, un ricco calendario di spettacoli rivolti al pubblico giovane e presentati in prima nazionale da compagnie italiane ed europee. Zona Franca è parte di InContemporanea Parma Festival, un progetto ideato da Teatro Due, Teatro delle Briciole e Lenz Rifrazioni, un programma coordinato di appuntamenti in cui si intrecciano i cartelloni di Teatro Festival, Zona Franca e Natura Dèi Teatri.