In Provincia i bambini saharawi

SMA MODENA
lombatti_mar24

27/07/2009
h.15.30

Sono arrivati in fila per due, compostissimi, e si sono accomodati – loro così minuti – nei larghi banchi della Sala Consiglio, intimoriti ma nello stesso tempo divertiti. E se ne sono andati sempre in fila, sulle spalle zaini quasi più grandi di loro pieni di giochi e di materiale per la scuola.
I 19 bambini saharawi ospiti anche quest’anno delle istituzioni del nostro territorio (per una “vacanza” promossa dall’associazione Help for Children con il contributo della Provincia) sono arrivati stamattina in piazzale della Pace per un incontro che è ormai una tradizione, anno dopo anno, e che testimonia ancora una volta la vicinanza delle istituzioni e del territorio parmensi alla dolorosa vicenda del loro popolo: da 35 anni i Saharawi stanno lottando pacificamente per la propria indipendenza dal Marocco e vivono in condizioni drammatiche, per metà nel Sahara occidentale, nella propria terra occupata dal Marocco, e per metà in campi profughi nel deserto, dove sopravvivono grazie agli aiuti internazionali.
Al popolo Saharawi sono vicini da anni l’associazione Help for Children, la Provincia di Parma e i Comuni del Parmense, che hanno siglato con il governo protocolli di amicizia e realizzato progetti di ospitalità estiva per i bambini. Ogni anno vengono ospitati nel Parmense una ventina di bambini saharawi insieme ai loro accompagnatori, per un periodo di circa due mesi.
La loro permanenza è articolata attraverso la collaborazione di Collecchio, Felino, Langhirano, Tizzano, Calestano e Berceto, che offrono un percorso affettivo e solidale.
Iniziative come queste sono importanti perché in un mondo interdipendente com’è il nostro il rispetto dei diritti delle persone è un punto di riferimento fondamentale. E poi perché nelle terre dei Saharawi si consuma un’ingiustizia di gravissime proporzioni che va recuperata: quelle popolazioni vanno aiutate. Tutto questo, inoltre, è importante anche per noi, perché Parma deve continuare ad essere, com’è sempre stata nella sua storia, un punto di riferimento di alto senso civico, di attenzione e di solidarietà verso le figure deboli in tutto il mondo”, ha spiegato questa mattina il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli.
Insieme a lui, ai ragazzi e agli accompagnatori, nella Sala Consiglio, l’assessore provinciale Giuseppe Romanini, il presidente di Help for Children Giancarlo Veneri, il sindaco di Tizzano Amilcare Bodria, gli assessori comunali Fabrizio Leccabue (Felino), Franco Ceccarini (Collecchio), Enrica Zoppi (Berceto), Roberto Bertani (Calestano), e una rappresentante del Comune di Langhirano.
Voi siete il simbolo della scelta di pace che il vostro popolo ha fatto. La vostra presenza qui ci ricorda che non è sempre necessario essere citati nei libri di storia più importanti per fare scelte importanti. La nostra associazione è orgogliosa di ospitarvi, anche perché pensa che da scelte del genere si possano trarre molti insegnamenti anche per una società come la nostra”, ha detto rivolto agli ospiti il presidente di Help for Children Giancarlo Veneri, che ha inoltre ringraziato la Provincia “per la scelta istituzionale di amicizia nei confronti del vostro popolo e per l’appoggio costante alle tante iniziative di solidarietà verso i Saharawi”.
La voce dei Saharawi è venuta da Mrabi Souliki, che ha accompagnato i piccoli ospiti e che per anni ha fatto il maestro nei campi profughi: “Grazie per l’ospitalità; questi bambini di solito vivono in condizioni in cui nemmeno gli animali possono vivere, e soprattutto in periodi come questo, in cui le temperature arrivano a 50-52 gradi, è ancora più dura.
Grazie perché per la prima volta riescono a vedere una bicicletta, riescono a mangiare normalmente e a vedere cose che non hanno mai visto. Il loro popolo vive da 35 anni un contenzioso molto forte, e da 35 anni la situazione non cambia”
, ha spiegato Souliki, concludendo con un appello: “Noi siamo Saharawi, non abbiamo niente a che fare con il Marocco: sono 35 anni che lottiamo per essere indipendenti, e chiediamo alla politica e ai politici di darci una mano”.
E i bambini? Da loro tanti sorrisi e tanta emozione. E una sola parola, quasi sussurrata: “Grazie!”. Un grazie grande così.