Insulti alla Lega, Saponara (Lega): “Silenzio assordante da chi si professa difensore della democrazia”

SMA MODENA
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“Ancora una volta Parma, la mia, la nostra città, è stata oggetto di atti che meritano il giusto biasimo e la necessaria stigmatizzazione. I muri di uno degli edifici che ospitano l’Università, plance pubblicitarie e facciate di edifici privati sono stati imbrattati da scritte offensive rivolte alle Forze dell’Ordine, definite spregevolmente “sbirri”, ai vicepremier Salvini e Di Maio, al mio collega di partito, senatore Pillon, dichiarando nei loro confronti sentimenti di odio e di disprezzo.

Da Parma spostiamoci a Roma dove nell’Aula nella quale esercito il mandato popolare conferitomi, nei giorni precedenti il fatto riportato, alcune frange dell’opposizione – definendoli atti lesivi della libertà di manifestare e di opinione – polemizzavano contro i necessari controlli eseguiti durante la manifestazione tenuta a Roma lo scorso 10 novembre contro le politiche del governo, e nello specifico contro quelli esercitati nei confronti di una donna sorpresa ad insultare pubblicamente il vice premier Salvini.

A fronte di quanto riportato, verifico che la tanto invocata libertà di pensiero e di manifestare sia intesa a senso unico e che chi non si adegua a un pensiero permissivo e lassista sia automaticamente bollato negativamente e definito all’occorrenza fascista, xenofobo, razzista e fomentatore di odio.

Confermando la mia personale condanna per le incresciose scritte sui muri di Parma, frutto di un indirizzo di pensiero che individua in chi vuole riportare ordine e dignità in questo nostro Paese l’incarnazione delle peggiori nefandezze, trovo realmente sconfortante il silenzio e la mancanza di condanna di questi ignobili atti da parte di chi invece invoca la libertà di manifestare e di pensiero in nome della nostra democrazia. La speranza che qualcosa possa cambiare non la perdiamo: va detto, però, che se ancora non è morta davvero non gode di ottima salute”.

Lo dice in una nota la senatrice della Lega, Maria Saponara.