INTERVISTA – Virginia Chiastra (Lista Vignali): “Incalzeremo Guerra, priorità al welfare anticrisi”

Virginia Chiastra, 23 anni, laureanda in giurisprudenza, consigliera comunale di Parma, è tra le sorprese dell’ultima tornata elettorale parmigiana. Grazie a una campagna elettorale capillare, condotta insieme all’associazione politica Missione Parma, della quale è Presidente, è risultata la candidata più votata della Lista Pietro Vignali Sindaco, con 362 preferenze, record assoluto tra le forze di centrodestra.

Proviamo ad approfondire i contenuti che porterete nel dibattito cittadino. Durante la campagna elettorale hai parlato molto di giovani. Quali sfide porrete in questo settore all’Amministrazione?

Benessere psicologico, orientamento al lavoro e giovani famiglie: questi sono alcuni dei principali settori in cui focalizzerò le mie attività in Consiglio. Ho intenzione di porre l’accento sulla necessità di aumentare l’aiuto che i servizi comunali possono offrire per il benessere psicologico dei più giovani, per incentivarli all’attività sportiva e per incrementare gli sgravi ed incentivi economici alle giovani famiglie.

Un aspetto non secondario è quello della socialità, sacrificata in questi due anni di pandemia, che il Comune si deve porre come obiettivo: una ricca offerta di format culturali permanenti, spazi di intrattenimento, occasioni di confronto, tutti temi che il nuovo Assessore dovrà affrontare e su cui potrò dare il mio contributo con piena collaborazione.

Sei stata inserita nella Commissione che curerà i servizi educativi. Quali proposte porterai in Consiglio?

Se pensiamo all’autunno che ci aspetta, è chiaro che le politiche di welfare familiare assumeranno un ruolo cruciale. La nostra idea del piano anticrisi tornerà perciò necessariamente (e dico purtroppo) al centro del dibattito. A meno che Guerra non voglia nascondere la testa sotto la sabbia, come ha fatto Pizzarotti per dieci anni. Per quanto concerne i servizi educativi, Parma ha una grande risorsa, che è la partnership pubblico-privato rappresentata da ParmaInfanzia. E’ un modello che va potenziato nel senso dell’innovazione e della sperimentazione, riconoscendo l’enorme potenziale di progettazione e gestione che oggi quella realtà può esprimere. Promuoverò poi convintamente la partecipazione delle scuole paritarie all’interno del nuovo (e necessario) “Patto Scuola” tra il Comune e le realtà educative cittadine, superando scelte dettate esclusivamente dall’ideologia, che troppo spesso hanno prevalso, in nome di una libertà di offerta educativa che mai dobbiamo sacrificare. Dobbiamo pensare a promuovere il sempre più necessario welfare aziendale, dialogando con le aziende di Parma e instaurando nuovi accordi ad hoc. Incalzeremo Guerra perché rilanci il sistema dei servizi sia in senso qualitativo che quantitativo.

Parma è ancora, ahinoi, teatro quotidiano di violenze e crimini. La tua battaglia a favore della legalità come sarà impostata in Consiglio comunale?

Quando presentammo l’associazione una delle nostre cinque Missioni era, ed è tuttora, proprio la Missione Sicurezza. La situazione sta peggiorando quotidianamente e la nuova giunta non si è ancora espressa in modo chiaro, anzi fin dall’inizio ha trattato questo tema con la solita superficialità e mancanza di attenzione tipiche di questa sinistra. Come ieri, anche oggi è sempre più necessario incrementare i numeri della polizia locale perché quelli attuali non garantiscono il rispetto delle leggi e del vivere civile; incrementare l’uso di daspo urbano, organizzare un programma per la rigenerazione urbana delle aree dove si verificano maggiori crimini ed accrescere l’installazione di nuove videocamere di sorveglianza.

Come si posiziona Missione Parma all’interno della politica locale?

Missione Parma nasce per porre un argine al declino che la nostra città sta vivendo ormai da anni. Siamo espressione di un civismo politico che si è messo a disposizione, durante le scorse elezioni Amministrative, proponendo una nuova idea di Parma. Abbiamo avuto una libertà di espressione e un’autonomia che ci hanno reso credibili: è per me questa una grande soddisfazione personale. Missione Parma vuole riportare al centro dell’azione politica locale i giovani, l’innovazione, il futuro infrastrutturale della città, senza dimenticare quei temi troppo spesso dimenticati da Pizzarotti e dalla sinistra come – ad esempio – la sicurezza e la legalità per le strade di Parma. Come ho promesso in campagna elettorale, non farò sconti alla nuova amministrazione.

Vi considerate un’associazione di area?

Oggi con Missione Parma mi pongo l’obiettivo di far nascere le condizioni per dare identità e spazio a tutti gli amministratori locali e ai cittadini che si riconoscono in una posizione civica di centrodestra, alternativa al PD e alle sue succursali, con l’obiettivo di costruire insieme un grande contenitore a livello provinciale di proposte per il territorio. Non abbiamo ambiguità: la metà campo in cui giochiamo è quella del centrodestra ma lo spirito con cui siamo nati è sicuramente quello di riformare la nostra area, spingerla oltre agli steccati dei partiti esistenti attraverso il rinnovamento, la valorizzazione della classe dirigente e un necessario legame tra politica e cittadini – soprattutto i più giovani – che si sentono smarriti davanti ad un dibattito sempre più aspro e ideologico. La formazione, le occasioni di confronto, l’approfondimento dei temi sono stati e saranno il tratto distintivo della nostra offerta politica alla città per chi vorrà sposare il progetto di Missione Parma.

Il futuro di Missione Parma qual è? Quali saranno i vostri prossimi passi?

La nostra volontà, come ho detto prima, è quella di favorire un nuovo corso politico parmigiano, una nuova classe dirigente politica che lavora per Parma e per il suo futuro. Per fare ciò crediamo sia necessario studiare e formarsi, ancora studiare e formarsi. Partiamo da quest’anno con una Scuola di formazione politica che da anni non si vedeva in città. Un format moderno tra relatori e partecipanti che si concluderà con una due giorni di full immersion con dibattiti ed incontri. La Scuola è chiaramente aperta a tutti, iscritti e non iscritti. Inoltre, per conoscere nuove realtà ed esperienze, stiamo dialogando con tante altre giovani associazioni politiche sparse per l’Italia. L’obiettivo è integrarci in un’unica rete collaborativa. AM

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