La Barbie con diabete non è una follia, è necessità (di Damiano Iulio)

SMA MODENA

Dire che un giocattolo che riflette la realtà di tante vite sia un’idea “folle” è un insulto a chi ogni giorno fa i conti con punture, misurazioni, calcoli. È un insulto ai genitori che si dannano per far sentire i propri figli “normali”, nonostante la gestione costante di una patologia complessa.

Questa Barbie non è un vezzo, è un’opportunità. Un’opportunità per i bambini con diabete di vedersi rappresentati, di sentirsi meno soli, di avere un punto di riferimento con cui giocare e identificarsi. È un’opportunità per gli altri bambini di imparare, di capire che la diversità è parte della vita e che l’empatia è la vera ricchezza.



Chi la bolla come “stupida” sta, di fatto, negando la dignità a una parte della nostra società. Sta mostrando una chiusura mentale inaccettabile che non tiene conto del valore educativo e psicologico che un semplice giocattolo può avere.

Io, come attivista per i diritti delle persone con diabete, non posso che provare profonda indignazione di fronte a tanta superficialità. La Barbie con diabete non è una follia, è un passo avanti verso una società più giusta, inclusiva e consapevole. E chi non lo capisce, forse dovrebbe farsi un esame di coscienza e iniziare a guardare il mondo con un po’ più di cuore e meno pregiudizi.

Damiano Iulio, attivista per i diritti delle persone con diabete