La risposta di Aipo sulla rinaturazione dell’area del fiume Po nell’area di Roccabianca

di Andrea Marsiletti

Con riferimento all’articolo dedicato all’ l’intervento PNRR “Rinaturazione dell’area del fiume Po” nell’area di Roccabianca pubblicato nei giorni scorsi (LEGGI), nell’esprimere apprezzamento per l’interesse dei rappresentanti istituzionali nei confronti del fiume Po e senza interferire con quanto la Regione riferirà nelle sedi proprie, AIPo, che è doverosamente a disposizione di amministratori e cittadini per fornire ogni utile chiarimento riguardo le proprie attività, intende fornire alcune informazioni, in qualità di soggetto attuatore dell’investimento PNRR “Rinaturazione dell’area del Po” (M2C4 I 3.3) per il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ne è il soggetto responsabile. In premessa, è utile ricordare che la Rinaturazione del fiume Po è un progetto PNRR ambizioso perché prevede l’apertura in soli tre anni di numerosi cantieri lungo tutta l’asta del Grande Fiume, dal Piemonte al Delta, tutti collocati nella golena aperta del fiume Po, che è la parte più prossima al fiume e per questo soggetta alle variazioni dei livelli idrometrici – anche per eventi di piena non significativi – con la conseguenza che i cantieri risentono necessariamente, nella loro esecuzione e nella loro riuscita, di un andamento naturale ed imprevedibile della stagionalità che si presenta, frutto della sequenza di piene, morbide e magre, assolutamente casuale.

Criticità che è maggiormente amplificata e resa più complessa per gli interventi di riforestazione, nei quali, trattando materiale vivo, è necessario seguire anche la corretta stagionalità degli impianti, che per ovvie ragioni devono essere fatti nel periodo di fermo vegetativo e lontano dal periodo estivo. L’investimento di Rinaturazione, attuato per stralci, vede interventi già completati nel primo trimestre 2024, che hanno permesso il raggiungimento del target intermedio di 13 km di riduzione dell’artificialità dell’alveo, ed ad altri in corso di realizzazione, per completarsi entro la scadenza, prevista per il 31 marzo 2026, in cui si dovrà raggiungere il target finale di 37 km (obiettivo PNRR) assegnato, con un utilizzo dei fondi corretto e corrispondente agli obiettivi stabiliti, grazie allo straordinario impegno professionale del personale dell’Agenzia.

Gli obiettivi dell’investimento sono il recupero morfologico (interventi di Linea M), e la rinaturazione della fascia di mobilità con la creazione di nuovi impianti forestali di specie autoctone e il contenimento delle specie alloctone, per ricreare la biodiversità dell’area del Po danneggiata da un uso intenso del suolo a scapito dell’habitat del fiume (Linea R).

Nel merito specifico della Scheda 27- Linea R (Roccabianca, Torricella del Pizzo, Motta Baluffi), il cantiere è ancora in corso perché gli impianti sono stati interrotti e danneggiati dalla piena dell’aprile scorso, che ha sommerso le giovani piante per diverse settimane decretando il deperimento degli impianti posati solo pochi mesi prima, i quali non hanno avuto il tempo di attecchire. Per questo motivo, è previsto il re-impianto delle essenze da sostituire, ma per procedere è stato necessario attendere il fermo della stagione vegetativa, ovvero l’autunno, per consentire alla pianta di adattarsi fisiologicamente al nuovo ambiente in cui viene collocata e per essere pronta in primavera ad iniziare la stazione della crescita, dell’apparato radicale e della componente epigea, senza incorrere in stress dannosi o addirittura mortali.

La presenza di altre specie vegetali (le cosiddette erbacce), trattandosi di un ambito fluviale e oltretutto oggetto appunto di rinaturazione, è compatibile con l’ambiente circostante, fino a quando non costituisca un problema rispetto all’equilibrio complessivo dell’ecosistema locale. Infine, i materiali di scarto temporaneamente presenti sono il frutto delle lavorazioni ancora non ultimate di ripristino delle piante rimesse a dimora, e come in tutti cantieri, nelle fasi di esecuzione, possono esserci delle operazioni non completate, come appunto la rimozione di materiali di risulta. Essi saranno quindi completamente rimossi dall’impresa esecutrice entro il termine di ultimazione dell’impianto, previsto per la prima metà di novembre, e prima dell’avvio delle cure colturali previste per i 5 anni successivi, a garanzia della regolare esecuzione della riforestazione.

Si invitano coloro che volessero approfondire a visitare il sito dell’AIPo alla pagina https://www.agenziapo.it/content/aipo-pnrr-progetto, in cui sono stati pubblicati tutti i progetti ed i documenti dell’iter tecnico amministrativo o, per un quadro informativo più generale, il sito https://www.aipo-pnrr.it/. Ulteriori informazioni o chiarimenti si possono richiedere scrivendo alla Direzione AIPo di riferimento: dtemd@agenziapo.it.

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