“La mappa della vergogna”

SMA MODENA
lodi1

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27/08/2010
h.11.30

Quella che vedete nell’immagine allegata non è la mappa di Chernobyl, Bhopal o Seveso.
E’ la provincia di Parma.
Come associazione ci eravamo costituiti con l’obiettivo di contrastare la costruzione dell’inceneritore di Ugozzolo, ma più andiamo avanti e più scopriamo nuove emergenze ambientali che, messe insieme, danno un quadro desolante di come viene trattato il territorio dai nostri amministratori.
Partiamo dalle cave ofiolitiche.
Ce ne sono 10 in Provincia di Parma e uno studio della Regione Emilia Romagna ne denuncia la pericolosità.
Le pietre ofiolitiche sono usate come materiale da costruzione ed hanno la particolarità di contenere all’interno fibre amianto. La pericolosità non riguarda solo chi ci lavora ma anche le popolazioni circostanti visto che l’amianto provoca il cancro ai polmoni, è estremamente volatile e per essere perfettamente sicuri di non disperderlo nell’ambiente, i camion che lo trasportano devono essere coperti ermeticamente e le loro ruote lavate accuratamente prima di uscire dalla cava.
Lo sono? Le cave attive rispettano alla lettera le indicazioni?
Lo studio di 156 pagine della regione Emilia Romagna, “Pietre Verdi”, datato 2004, è rimasto nel cassetto e non sembra aver sortito effetti di sorta.
Altro argomento di attualità le centrali a biomasse che sono spuntate come funghi in questa estate parmigiana, partendo da Sala Baganza e Colecchio dove il progetto di Filagni è stato soppresso a furor di popolo, passando poi per Bosco di Corniglio, Palanzano e dulcis in fundo a Trecasali al posto dello zuccherificio Eridania.
Un impianto di incenerimento per legna da 170.000 tonnellate/anno proprio di fianco all’Oasi Lipu di Torrile, una delle zone umide più frequentate d’Europa dagli uccelli migratori nel loro peregrinare da nord a sud e viceversa. Un pugno nello stomaco all’intelligenza e alla ragione.
Proseguiamo il nostro viaggio con le discariche: ne abbiamo messo per ora solo alcune.
Da Monte Ardone si passa a quella di Eia dove, come testimoniato da un documento dell’Osservatorio provinciale dei rifiuti, firmato dall’assessore Castellani e dal presidente di Arpa, Dall’Ara, sono stoccati 5 milioni di tonnellate di rifiuti da decine di anni e se ne raccomanda l’avvio all’inceneritore di Ugozzolo.
Il tema inceneritori si “arricchisce” con quello presente all’interno dello stabilimento Laterlite di Rubbiano di Solignano, dove anche in questo caso si sfiora il grottesco, visto che l’ubicazione di un inceneritore di oli esausti è proprio a fianco dello stabilimento dove vengono prodotte le fette biscottate del Mulino Bianco.
Terre maltrattate e prese a pugni, sfruttate senza riguardi ne misura, terre da macello.
Esiste una programmazione territoriale che guardi alla nostra provincia come un organismo unitario da salvaguardare e sviluppare in tutte le sue parti? Uno sviluppo sostenibile, equo, paritario?
No, esiste solo una terra di conquista, occhi attenti per sfruttare ogni minima evidenza di risorse, ricchezza, giacimento, a favore dei furbi del momento.
I cittadini sono oggi chiamati a difendere le loro terre direttamente, acquisendo consapevolezza, ritirando le deleghe, facendo rete.
La mappa della vergogna va cancellata strappandone via i pezzi uno ad uno, partendo dal basso, o se volete dall’alto delle cave ofiolitiche, ultimo scandalo e frontiera, nuovo fronte dei patrioti della food valley, luogo simbolo dove piantare il vessillo della natura per non tirarlo più via.
La mappa è on line: http://tinyurl.com/mappa-ambiente-pr
come lo studio delle regione sugli ofioliti: http://tinyurl.com/pietreverdi

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma