
23/11/2011
h.15.00
Il meccanismo è molto semplice: inserire nella propria spesa anche qualche acquisto extra, dalla pasta agli omogeneizzati, dall’olio ai legumi in scatola, e poi consegnare questi acquisti extra ai volontari, che al termine della giornata porteranno il tutto ai magazzini di raccolta della Fondazione Banco alimentare. La Giornata nazionale della Colletta alimentare funziona così da anni, e visti i risultati si può certo dire che funzioni bene. È il modo che la Fondazione Banco Alimentare ha inventato, ormai 15 anni fa, per sensibilizzare la popolazione e per raccogliere prodotti da destinare al sostegno di chi ne ha bisogno: persone in difficoltà cui riesce a dare una mano con pasta, latte, cibi per bambini e altro.
La Giornata nazionale della colletta alimentare torna sabato 26 novembre, per la quindicesima edizione, anche nel nostro territorio: in 116 punti vendita di Parma e del Parmense. Gli esiti dello scorso anno fanno ben sperare: in Emilia Romagna, grazie all’adesione di 969 punti vendita, la colletta ha permesso di raccogliere 1.050.585 kg di prodotti, poi distribuiti a oltre 117.000 persone bisognose; sempre nel 2010, mediante la sua attività quotidiana la Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna ha distribuito 7.718.000 Kg, per un valore di 23.154.000€. Nella provincia di Parma attraverso la Colletta 2010 sono stati raccolti 114.634 kg di prodotti in 109 punti vendita, e mediante l’attività quotidiana del Banco sono state assistite 8.806 persone, distribuendo 580.227 Kg, per un valore di 1.740.682€.
Quest’anno nel Parmense i volontari che hanno già dato la loro disponibilità per sabato 26 sono circa 2mila, circa 100 in più del 2010, e sono aumentati anche i punti vendita coinvolti: 116 contro i 109 del 2010, con l’ingresso di nuovi supermercati nei Comuni di Salsomaggiore, Berceto e Trecasali.
“Crediamo che la nostra realtà sia molto attenta su questi temi. I dati lo dimostrano: i dati dei volontari, che sono tantissimi, e anche i dati delle merci raccolte: ci confermiamo come territorio che sa assumersi responsabilità anche nei momenti difficili, che sa essere attento a chi ha meno e che vuole evitare che qualcuno sia lasciato solo in momenti così delicati”, ha detto nella presentazione di oggi in Provincia l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani. “La nostra Fondazione collabora con la Fondazione Banco alimentare da anni, e già nel 2006 ha partecipato alla realizzazione del centro operativo di Fontevivo: una vera e propria piattaforma logistica per lo stoccaggio”, ha spiegato il segretario generale della Fondazione Cariparma Luigi Amore, che ha sottolineato il ruolo dei volontari: “Sono fondamentali: sono un segno vivo, importante, della coesione sociale”. Grande attenzione all’iniziativa anche dalla Diocesi di Parma, come ha confermato il pro vicario don Luigi Valentini: “Un’iniziativa che bene esprime la risposta a un bisogno così presente anche sul nostro territorio. Certo tutto questo non è sufficiente per rispondere in modo esaustivo a problemi che si pongono sempre più, ma è importante anche perché stimola ulteriore solidarietà, fondamentale per superare un periodo così difficile per tante persone”.
In questi giorni si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli organizzativi. Poi da sabato mattina la parola passerà a tutti quanti vorranno contribuire in supermercati e ipermercati del territorio, da dove le merci saranno poi trasportate al centro di stoccaggio di Fontevivo. “Quello di Parma è il primo magazzino, oltre a quello principale di Imola, che la nostra organizzazione ha creato in regione: fin dall’inizio abbiamo creduto che Parma sia un cuore pulsante della regione, anche per la sua vocazione agroalimentare. Quel piccolo seme messo a Parma nel 2006 sta dando frutti importanti. Siamo una grande rete di rapporti che continua a crescere, anche perché purtroppo il bisogno è in crescita”, ha spiegato Gianluca Benini, direttore della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus, che ha sottolineato come l’attività del banco non si esaurisca con la giornata della colletta: “dura 365 giorni”. “Tutti i giorni un milione e mezzo di persone in Italia mangiano grazie al Banco alimentare. Questo – ha osservato Claudio D’Onofrio, responsabile della Colletta a Parma – ci dà la misura del mare di bisogno che c’è”.
Piena adesione da tante realtà del territorio. A rappresentarle, oggi, Francesco Paini, presidente della Società San Vincenzo de’ Paoli di Parma, e Aldo Volpi della sezione di Parma dell’Associazione nazionale Alpini, che hanno ribadito il sostegno, l’impegno con i loro volontari e il valore dell’attività quotidiana del Banco alimentare.
La Giornata è promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus, che opera sul territorio nazionale attraverso 21 organizzazioni locali. A questa quindicesima edizione hanno dato la loro adesione in Emilia Romagna la Regione, le Province di Bologna, Ferrara, Forlì Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, l’Associazione Nazionale Alpini, la Società San Vincenzo de’ Paoli, oltre 1.000 punti vendita, oltre 14.000 volontari, diverse associazioni religiose (Agesci, Azione Cattolica, CL…) e laiche (associazioni di volontariato, club di beneficenza…). Nel 2011 le aziende Hera e Glaxo SmithKline partecipano con i loro dipendenti in diversi punti vendita della regione.
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