L’uomo attratto da un’offerta online, ha scoperto troppo tardi di essere stato raggirato, ma le indagini dei Carabinieri hanno portato all’identificazione dei responsabili.
I Carabinieri della Stazione di Langhirano, nei giorni scorsi, hanno denunciato in stato di libertà due persone, un 37enne italiano e un 30enne straniero, perché ritenuti responsabili di truffa.
La vicenda ha avuto inizio quando l’uomo, alla ricerca di un’assicurazione auto conveniente, navigando in Internet è riuscito a trovare un’offerta allettante su un sito web.
Attratto dal prezzo competitivo, l’uomo ha contattato i truffatori utilizzando il numero di telefono fornito nell’inserzione. Dopo aver trattato i dettagli con il sedicente intermediario e ricevuto un preventivo favorevole, ha deciso di procedere con l’acquisto della polizza. Per completare la transazione l’uomo ha effettuato un bonifico bancario di quasi 300 euro, convinto di aver fatto un affare vantaggioso.
Tuttavia, dopo alcuni giorni di attesa, ha iniziato a sospettare che qualcosa non andasse. L’inserzione era scomparsa e quando ha provato a contattare l’ufficio assicurativo al numero fornito, non ha ricevuto alcuna risposta. La polizza promessa non è mai arrivata.
Dopo aver presentato denuncia presso la caserma di Langhirano, sono iniziate le indagini.
I Carabinieri hanno analizzato le informazioni raccolte e tracciato le attività online dei sospetti.
Grazie a un lavoro meticoloso e all’uso di tecnologie investigative avanzate, attraverso l’acquisizione della documentazione bancaria, l’analisi dei tabulati telefonici e seguendo anche le tracce informatiche, sono giunti all’identificazione di un 37enne italiano e un 30enne straniero, entrambi residenti fuori regione, risultati rispettivamente uno l’intestatario dell’Iban in favore del quale la vittima aveva fatto confluire il denaro, mentre l’altro è risultato l’intestatario dell’utenza telefonica utilizzata per le conversazioni.
Per entrambi gli indagati, risultati già gravati da segnalazioni di polizia per reati analoghi, al termine dei necessari e approfonditi riscontri, sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma perché ritenuti i presunti responsabili del reato di truffa.
I Carabinieri sottolineano che: “È doveroso segnalare che gli indagati sono allo stato, seppur gravemente, solamente indiziati di delitto e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza”.