“L’antipolitica sta vivendo il suo momento di gloria”

SMA MODENA
lombatti_mar24

27/04/2012

Intervista a Lisa De Simone, candidata per il consiglio comunale nella lista de “L’Italia dei Valori” di Antonio Di Pietro.

Che aria respiri in città tra la gente mentre fai campagna elettorale?
Non siamo sicuramente in un periodo positivo; gli ultimi scandali nazionali e soprattutto quelli locali hanno contribuito non poco a svilire la già scarsa fiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni. Tuttavia, pur comprendendo tale atteggiamento, sono fermamente convinta che oggi, proprio per il momento storico che stiamo attraversando, nessuno di noi possa permettersi il lusso di non preoccuparsi di quello che accade intorno a sè e che inevitabilmente condiziona la sua vita.
Ho deciso di metterci la faccia esattamente per questo motivo, per contrastare l’immobilismo imperante e cercare concretamente di fare qualcosa di positivo.
 
Pensi che questa esplosione del Movimento 5 Stelle attestata dai sondaggi nazionali e, a Parma, dalla presenza incredibile di persone al comizio di Beppe Grillo danneggerà l’Idv?
L’evoluzione del Movimento 5 Stelle non mi sorprende nè mi spaventa; siamo in un momento in cui l’antipolitica sta vivendo il suo maggior momento di gloria per cui credo che sia comprensibile il fatto che riscuota consensi.
Devo dire però che, personalmente, ritengo che le generalizzazioni di Beppe Grillo non siano affatto costruttive. Per fare un esempio, quando noi dell’IdV raccoglievamo le firme per i referenda contro il legittimo impedimento, contro il nucleare e per l’acqua pubblica siamo stati fortemente criticati a mezzo stampa dai Grillini i quali sostenevano che il nostro unico obiettivo era quello di incassare i rimborsi referendari. A distanza di quasi un anno il risultato è che le centrali nucleari, grazie all’IdV,sono state bloccate, Berlusconi è politicamente morto (la cronaca dimostra che non ha mai più affermato di avere l’80% dei consensi degli Italiani) e ad oggi siamo tutti i week end sotto i portici di via Mazzini a raccogliere firme per abolire i rimborsi elettorali.
Un altro esempio potrebbe essere la questione dell’inceneritore: noi dell’IdV siamo spesso tacciati come quelli a favore dell’inceneritore quando invece più volte, in periodi non sospetti a livello elettorale abbiamo comunicato, sempre a mezzo stampa, la nostra posizione che auspica una seria rivalutazione del progetto e consiste, ad esempio nel diminuire alla fonte la produzione di rifiuti, raggiungere percentuali molto alte della differenziata ben al di sopra da quanto previsto dal piano provinciale e tutte quelle misure che, sommate, dimostrerebbero il fatto che l’inceneritore sarebbe addirittura diseconomico.
E’ chiaro, dunque, che noi dell’IdV ci siamo mossi in maniera diversa rispetto a tanti altri partiti; credo di poterlo rivendicare con orgoglio e sottolineo anche il fatto che molte delle questioni sostenute dal movimento di Grillo, noi le portiamo avanti da anni con la differenza che abbiamo scelto altri metodi di declinazione politica e comunicazione.
Detto questo auguro al Movimento 5 Stelle di trovare al più presto una propria dimensione interna che comprenda tutte le tematiche della politica e sono ben contenta di poter affermare che IdV non ha alcun motivo di temerli. Sono certa che, per noi, la loro “esplosione” non sarà affatto un problema.

Nei manifesti elettorali dell’Idv di questa campagna elettorale c’è l’immagine di Antonio Di Pietro. Puntate molto sul voto politico nazionale… non vi fidate molto della capacità di consenso del partito a livello locale?
Per correttezza dell’informazione dico che non mi risulta che ci siano solo manifesti elettorali con il volto di Di Pietro, anzi, abbiamo tappezzato la città anche con manifesti riguardanti i temi del lavoro, della legalità e della trasparenza che ne sono privi, oltre a quello con il volto di Toscanini e lo slogan “Cambia la Musica ” (sono tutti rintracciabili in versione telematica su www.italiadeivaloriparma.it).
In merito alla domanda posso affermare con certezza di credere molto nella capacità di consenso del nostro partito a livello locale : abbiamo lavorato tanto, ci siamo confrontati con la gente per strada, nella nostra sede e durante i banchetti e siamo andati ad ascoltare quartiere per quartiere le problematiche dei cittadini di Parma. E’ importante evidenziare anche il fatto che la nostra lista è composta da persone giovani, culturalmente e tecnicamente preparate (e incensurate). Penso che, come persone e come partito, siamo riusciti a conquistarci credibilità e fiducia sia da parte di coloro che ci hanno sempre seguito sia da parte di chi ci ha scoperti da poco e mi auguro che questo trend possa andare solo in crescendo per il futuro.

Quali saranno i temi su cui più ti batterai se fossi eletta in consiglio comunale?
Come responsabile IDV del dipartimento provinciale cultura sono sempre stata attenta ai temi della cultura stessa e dell’istruzione. Sostengo fermamente che Parma abbia bisogno di nuovi progetti e di nuove idee per la riorganizzazione di questi due settori, quindi mi impegnerò al riguardo. Oltre a questo, il mio piano per Parma prevede una larga partecipazione dei cittadini attraverso la creazione di un preciso regolamento comunale sui referendum partecipativi, una città più trasparente che promuova la lotta agli sprechi e applichi il principio della riduzione dei costi della politica, una città più accessibile ai diversamente abili, servizi integrativi per i nuclei familiari e per le singole persone.
Perseguirò l’idea di una città con meno cemento, sosterrò con forza la manutenzione degli spazi verdi e il recupero di quelli in stato di degrado, promuoverò l’incentivazione di tecnologie a risparmio energetico.

Parliamo di cultura e di Teatro Regio, di cui spesso ti sei occupata. Che giudizio dai della guida di Meli e cosa avrebbe dovuto fare che non ha fatto?
Quello che ho sempre sostenuto e che continuo a sostenere è che, nel tempo, è sempre mancato un monitoraggio costante da parte delle nostre precedenti amministrazioni di quello che succede all’interno del Teatro. Non ho mai apprezzato, e questo lo sanno tutti, la conduzione del sovrintendente Meli il quale credo si sia preoccupato più dei suoi personali interessi che del Teatro nel suo complesso.
Avrei voluto vedere, ad esempio, una promozione più efficace dei talenti artistici del nostro territorio e una stagione concertistica che valorizzasse maggiormente il lavoro dell’Orchestra. Ora però è tempo di pensare al futuro e spero vivamente che l’amministrazione prossima comprenda quanto prezioso sia sostenere ed incoraggiare vivacemente l’offerta culturale del Teatro, nella prospettiva di garantire una produzione di altissimo livello qualitativo, competitiva e unica sulla scena internazionale.
Per fare ciò saranno indispensabili una riorganizzazione interna e un controllo maggiore, per tagliare i costi inutili e promuovere una maggiore sponsorizzazione del brand del teatro all’estero. Ultimamente ho anche avuto modo di leggere grandi progetti destinati al Regio ma a tal proposito vorrei dire che Parma è una città che possiede diversi contenitori culturali vuoti in cui sarebbe possibile realizzare accademie o quant’altro. Farlo nel Teatro sarebbe controproducente sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista tecnico-organizzativo.
Vorrei poi non sentir più parlare della “questione delle due orchestre”: solo in Italia si sentono dire certe cose. Se pensiamo alla Germania, per esempio, difficilmente troveremo solo due orchestre in una città, ce ne saranno almeno cinque o sei. Questo per dire che è la mentalità che va cambiata , non vanno eliminate le orchestre e nemmeno fuse. La Toscanini è un’orchestra regionale, quella del Regio appartiene al Teatro e alla città, sarebbe un grave errore metterle in competizione.
Quando ognuno fa il suo si può convivere tranquillamente e lavorare per lo stesso obiettivo.

Andrea Marsiletti

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