L’arrivo di Haran Banjo

SMA MODENA
lodi1

___
12/05/2011
h.13.50

Anni ’80. Daitarn 3 è una serie cartone animato televisiva giapponese prodotta dalla Sunrise e creata da Yoshiyuki Tomino, autore anche di Gundam.
La serie, composta di 40 episodi, è stata realizzata nel 1978, e trasmessa per la prima volta in Italia nel 1980.

Trama: All’inizio del XXI secolo, sulla Terra iniziano ad accadere strani avvenimenti e sparizioni misteriose di persone. Dietro a tutto ciò ci sono i “Meganoidi”, cyborg creati su Marte dal professor Haran Sozo e poi sfuggiti al suo controllo. A capo di questa collettività meccanica ci sono Don Zauker, una sorta di mostro di Frankenstein che parla in modo inintelligibile, e Koros, un’inquietante cyborg femminile dal fascino glaciale. Scopo finale dei Meganoidi è rendere schiavi gli esseri umani e trasformare i “migliori” in Meganoidi.
A contrastare i loro piani c’è però Haran Banjo, il figlio del professor Sozo, che pilota il gigantesco robot trasformabile “Daitarn 3”. Ad affiancare Banjo ci sono inizialmente Garrison Tokida (maggiordomo tuttofare) e Beauty Tachibana (bionda mozzafiato figlia di un famoso imprenditore). A loro presto si aggiungono Reika Sanjo (ex agente dell’Interpol) ed il piccolo Toppi (orfano salvato da Banjo).
I Meganoidi hanno sviluppato una tecnologia sorprendente con la quale hanno realizzato le “Macchine della Morte” (una strana sorta di astronavi/robot, spesso dotate di immense e improbabili mani) e che rende i Comandanti Meganoidi in grado di trasformarsi in “Megaborg”, enormi robot da combattimento che daranno filo da torcere al Daitarn 3.
La storia si sviluppa in maniera episodica, rivelando poco a poco il passato di Haran Banjo, la sua spettacolare fuga da Marte con i Meganoidi alle calcagna e le ragioni del suo odio per loro. Dopo una serie di mirabolanti avventure che spazieranno dalla fantascienza all’avventura all’horror e così via, Banjo e i suoi compagni combatteranno la battaglia finale, nel disperato tentativo di sventare il folle piano di Koros di far collidere Marte con la Terra.

Andrea Marsiletti