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27/02/2011
h.19.30
Le parole dell’on. Berlusconi indignano e, anche se ormai può apparire impossibile, sconcertano.
Un uomo di governo avveduto non riaprirebbe mai – meno che meno in questi termini – la questione della scuola pubblica , essendo evidente l’intenzione della strumentale riproposizione della contrapposizione con la scuola privata. Il presidente del governo che la scuola pubblica ha ridotto ai minimi termini, ledendo il diritto costituzionale allo studio, dovrebbe semplicemente evitare l’argomento o, diversamente, se avesse una minima consapevolezza dei reali problemi della scuola pubblica , dovrebbe avanzare proposte concrete per il superamento della crisi: inutile sperarlo. E non può non preoccupare l’attaco alla libertà della funzione docente , che è un altro attentato alla Costituzione.
Cosa dire , poi, delle parole sulla famiglia , sulle adozioni da parte dei single e sugli omosessuali?
Che ci vogliono davvero una sfrontatezza ed un cinismo senza limiti per parlare di questi temi da uno nella sua posizione sia considerando quella po personale, sia considerando quella politica. Da un lato, infatti, il silenzio sarebbe stato d’oro in assenza di un grado minimo di credibilità; dall’altro, al di là delle declamazioni e di qualche ” briciola “, cosa ha realizzato nei suoi anni di governo per la famiglia e cosa sta realizzando in questo momento di tremenda crisi? Nulla. Se qualcuno vuole accontentarsi delle strumentali dichiarazioni sulle coppie omosessuali e sulle adozioni dei single si accomodi.
Io da cattolico mi indigno perchè temi di una tale delicatezza e complessità non possono essere utilizzati per tentare di superare contingenze politiche sfavorevoli e proprie difficoltà. E mi indigno perchè un simile atteggiamento, al di là di tutto, dimostra la mancanza del senso del rispetto delle persone, valore sia evangelico che costituzionale.
Evidentemente, l’on. Berlusconi non ha neanche letto bene gli ultimi interventi delle gerarchie ecclesiastiche sull’esercizio della funzione politica e sui suoi requisiti peculiari e caratterizzanti.
Giorgio Pagliari