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28/10/2010
h.12.50
Doppio appuntamento per il Festival Natura Dèi Teatri con due debutti assoluti, creazioni appositamente pensate per il tema concettuale del festival che con “cute” pone il suo accento sull’epidermide come luogo di rappresentazione, sull’evidenza e l’esteriorità del corpo nelle creazioni contemporanee.
Il primo spettacolo della serata è Everytime you stretch your arm one thousand things will not come to life (h 21, Lenz Teatro), operazione che unisce tre formazioni teatrali di diversa natura ma di simile vocazione in un progetto comune firmato nella regia da Michele Andrei e che parte dalle suggestioni di Luca Scarlini, studioso e intellettuale, sul pensiero e il percorso di Andy Warhol.
Uno spettacolo di una leggerezza assoluta, ambientato in due stanze ideali dell’infanzia nelle quali i due performer, Luca Scarlini eccezionalmente in scena, accompagnato da Nicole Kehrberger, acrobata, danzatrice e attrice “fisica” di Antonio Latella, raccontano le proprie vite, testimoniando il loro percorso d’artista. Una modalità di racconto semplice e diretta che si basa su suggestioni adolescenziali, ovvie e pure nascoste nelle pieghe della quotidianità.
I due performer, collocati in due immaginarie stanze, dichiarano i moventi dei rispettivi itinerari, incrociando acrobazie di trapezio e iperboli verbali, tra numeri di circo e improvvisazioni estemporanee, in una performance che affronta il farsi della cute della riflessione artistica.
A seguire alle 22:30 sempre al Lenz Teatro il concerto di Giuseppe Ielasi che con Cutis, dedicato al tema concettuale di questa edizione del Festival, rielabora una composizione di musica elettroacustica eseguita e rielaborata in concerto nella quale si possono ascoltare come membrane di diversa natura, precedentemente registrate, possano risuonare.
Nel progetto di Ielasi si vuol far riacquistare tattilità alla musica registrando oggetti e fenomeni fisici.
Secondo Ielasi un oggetto che, una volta registrato, potrebbe perdere la sua fisicità e diventare astratto, attraverso la sua diffusione in quadrifonia recupera la tridimensionalità del suono, e quindi il suo spessore “materico”.
Durante il concerto Ielasi sviluppa, secondo una modalità improvvisativa, materiali prepararti e registrati precedentemente cercando di controllare come il suono viene diffuso in sala, i volumi, le intensità, come reagisce all’ambiente e come si riverbera e moltiplica. Seguendo i principi della musica elettroacustica, cerca quindi live di trovare sempre modi diversi per far “agire” il suono con l’ambiente che lo circonda e ospita.