Sapevamo di mettere il dito in una piaga, quando abbiamo convocato una commissione consiliare che analizzasse a fondo il tema asp ad personam, ossia la principale azienda di servizi alla persona in mano pubblica della città. Ce lo diceva il silenzio calato sulla vicenda dopo che avevamo visto un bilancio 2018 che evidenziava una perdita di oltre 1 milione di euro e poi non s’è più parlato di nulla. Non ci aspettavamo una piaga così grossa.
I temi sono due. Da un lato la perdita di bilancio, le cause e le iniziative possibili per ripianare. Per quanto riguarda le cause abbiamo avuto risposte chiare (costi fiscali superiori, costi del personale, accreditamento regionale da rivedere). Per le soluzioni, l’azienda indica l’aumento dell’offerta di servizi e la valorizzazione del patrimonio immobiliare come obiettivi ma non si è compreso se su questo il Comune sia effettivamente in sintonia. Speriamo che da qui al piano industriale le volontà di azienda e Comune si chiariscano.
Molte meno certezze sul secondo tema che è da sempre uno dei più attuali: futuro dell’azienda ed eventuali scelte. Su questo il Comune si è imitato a qualche generica affermazione sul fatto che l’Azienda deve erogare servizi di qualità, ma non gravare sulle casse del Comune. Pensa solo questo per il futuro? Non è forse gravando sulle casse che si mantiene il servizio almeno per questo esercizio? Insomma abbiamo però sentito dire dal Comune che ci sono stati ritardi nell’affrontare i problemi, che ci sarà bisogno di una consulenza esterna per chiarire la situazione, che il Comune sembra intenzionato a ripianare ma forse invece no, che una perdita di bilancio è inaccettabile che non si intende privatizzar alcunché, per ora ma poi si vedrà. E quindi?
Tutto questo ci ha preoccupato. Le scelte e le prospettive future sono compito della politica ed in specie della Amministrazione comunale che è socia di ultra maggioranza della azienda. Sul punto sarà anche lecito non avere deciso ancora nulla o non avere le idee chiare nemmeno tra assessorati, come è parso trapelare, ma è molto meno lecito che una questione così importante e complessa diventi materia per rinviare decisioni, siano esse responsabilità del management o della proprietà.
Del resto lo slogan del Comune era fino a ieri “abbiamo mantenuto i servizi”: il tema sarebbe quindi “come fare per il futuro” e come affrontare il cambiamento generazionale che la demografia ci consegna, con l’aumento di patologie legate alla malattia dell’Alzheimer, piuttosto che alla solitudine crescente. Nulla di tutto questo ci è parso nell’orizzonte del Comune.
Adesso ci sarebbe solo da tirarsi su le maniche e lavorare per un obiettivo. Ma in commissione ci è sembrato palese che la strada da percorrere non sia ancora stata definita, dopo mesi, e che come spesso accade, ci si voglia anche nascondere dietro il dito per non guardare la luna. Attendiamo fiduciosi.
Gruppi consiliari
Pd – Parma unita -Parma Protagonista