
02/08/2013
Il sindaco di Berceto Luigi Lucchi commenta la classifica dei Comuni più indebitati della provincia di Parma pubblicata da ParmaDaily (leggi) sulla base dei numeri di bilancio diffusi dalla Regione Emilia Romagna.
Già nel dicembre 2009, con dati del Ministero dell’Interno (settore finanza locale), riferiti ai bilanci consuntivi del 2008, il Comune di Berceto, risultava il Comune piu’ indebitato d’Italia, considerando l’ammontare dei mutui rapportato al numero dei residenti.
Un primato, quello di Berceto, pesante per qualsiasi Amministrazione e soprattutto per chi desiderava e desidera rilanciare questo meraviglioso paese e non voleva e non vuole arrendersi nell’impresa che proprio l’ammontare, spropositato dei debiti, rende ancora piu’ difficile.
Il 9 giugno 2009, sono stato accolto, nel primo giorno come Sindaco, dalla Ragioniera capo: Alessia Agnesini che mi illustrava la drammatica situazione dei conti del Comune in cui a primeggiare non era solo l’ammontare dei mutui ma anche tanti residui attivi non esigibili (fasulli) – oltre unmilione-; una forte elusione ed evasione per l’ICI e la Tarsu – oltre unmilione -; i problematici incassi anche di finanziamenti, ottenuti e spesi ma poi mai richiesti, risalenti anche al 1992 ( oltre 600.000 euro). Esisteva, poi, un debito con la cooperativa Aurora (gestore dei servizi alla Casa Protetta Gino Cavazzini dal 1990) di oltre 1.600.000 euro. Tremavano le vene dei polsi come Sindaco appena eletto.
Aiutato da tutti gli assessori e consiglieri di maggioranza, assumevo la decisione, rischiosa e pesantissima, di non chiamare, come sarebbe stato doveroso, il Commissario Prefettizio.
Scelta dettata dal desiderio di non danneggiare, ulteriormente, i miei concittadini che avrebbero dovuto subire, portate al massimo, tutte le aliquote dell’IMU, della Tarsu, dell’Irpef e di contro, fino al risanamento del debito, nessun servizio e nessun lavoro pubblico in cambio.
Sarebbe stata, a mio avviso, la morte del Comune di Berceto.
In questi quattro anni, grazie all’accreditamento della Casa di Riposo, all’affitto della Farmacia, al contenimento del costo del personale, alla lotta agli sprechi e all’evasione ed elusione, oltre ad avere fatto mutui per soli 800.000 euro contro i 6.500.000 della passata legislatura, nonostante i tanti lavori fatti grazie a finanziamenti ottenuti dell’Unione Europea, Regione, Provincia, A15, Tep e Asl, abbiamo ridotto, notevolmente, il debito.
Al momento l’ammontare dei mutui non è piu’ di 12.324.217 come recitano i dati regionali del bilancio consuntivo 2010 ma di soli 9.000.000. Sono stati, inoltre, ridotti di circa 4.000.000 di euro (quattromilioni) i debiti sulle spese correnti.
Una fatica immane che avrebbe richiesto un plauso e non 12 esposti tra Procura, Nas, Guardia di Finanza, Corte dei Conti, Arpa, Soprintendenza ecc.
Nonostante tutto questo resta la soddisfazione di avere strappato il Comune di Berceto dalla gestione del Commissario Prefettizio (Parma dimostra cosa sarebbe successo nonostante il debito procapite dei cittadini di Parma fosse di 2.004 euro e non 5.687 come quello dei cittadini di Berceto), avviato un importante opera di risanamento finanziario e realizzato tante opere.
Resta la consapevolezza che se non torneremo a gestire il servizio idrico, come Comune, se non chiuderemo il mutuo della rete del gas visto che è stata ceduta la rete e lasciato, senza entrate delle bollette, il mutuo da pagare, se non ridurremo l’ammontare dei mutui a 3.000.000 come sarebbe corretto visto il numero di abitanti (2200), se non riusciremo fare funzionare al meglio la macchina amministrativa, tutta la fatica sarà risultata vana.
Ho bisogno dell’aiuto convinto di ogni cittadino e la sua piena partecipazione alla vita amministrativa del Comune.
Possiamo farcela.
Luigi Lucchi SINDACO
PS Il debito procapite per ogni cittadino di Berceto (mutui + debiti spesa corrente) nel giugno 2009 era di euro 7.505, nell’agosto 2013, è di euro 4.600 circa
I cittadini di Berceto hanno, quindi, rispetto al giugno 2009, circa 2.905 euro in meno di debito procapite. Riuscire in tutto questo in piena crisi economica, finanziaria, politica e Istituzionale non è stato semplice.