Michele Guerra: “Benessere e cura psicologica, nuove priorità per una città che guarda al Futuro”

SMA MODENA

La pandemia e i lockdown hanno prodotto e lasciato importanti conseguenze su tutti noi, sia a livello economico che psicologico. Proprio quest’ultimo aspetto si sta dimostrando più radicato e profondo del previsto, soprattutto nelle giovani generazioni, ma non solo. Tale nuova realtà va compresa e affrontata, non possiamo permetterci di trascurarla. Nella nostra città vogliamo investire energie e risorse su questo tema, partendo innanzitutto dallo strumento più importante: la prevenzione. Lo faremo promuovendo benessere e cura psicologica in tutte le fasce d’età, inclusi bambini e giovani adulti e coinvolgendo istituzioni e presidi di cura, a partire dai consultori familiari, le associazioni e le categorie professionali.

Per Michele Guerra, candidato di centrosinistra alle prossime elezioni amministrative del 12 giugno, la futura amministrazione non potrà non affrontare i temi della cura e della tutela psicologica. Tra gli strumenti nel programma del candidato sono presenti piani per la genitorialità che promuovano un’assistenza attenta ai genitori e a tutte le figure educative che si prendono cura dei bambini. Un’altra iniziativa sarà il potenziamento, con il supporto dell’azienda USL di Parma, dello Spazio Giovani della casa della salute, del CAGE (Centro Adolescenza Giovane Età), della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

È prima di tutto doveroso abbattere il silenzio che circonda i problemi psicologici delle persone, affrontando la stigmatizzazione e prendendo sul serio i segnali che contraddistinguono le esperienze dei disagi mentali. Psicologi e psicoterapeuti rappresentano oggi risorse fondamentali e baluardi di salute in grado di prevenire patologie psichiche e fisiche”, afferma Guerra.

Crediamo in un fondamentale cambiamento di prospettiva, in cui il paziente sta al centro di un percorso di accompagnamento progressivo per passare dall’esclusivo ruolo di paziente, cioè da “oggetto di cura”, più o meno passivo, a quello di principale artefice del proprio prendersi cura di sé, creando una relazione di fiducia e responsabilità tra operatore sanitario e paziente. Credo in un pensiero di “cura” ed accompagnamento del paziente che consideri la globalità della persona. Per fare questo, amplieremo i progetti di formazione a tutti gli operatori delle relazioni di aiuto e non solo a medici o a psicologi. La formazione professionale è a tutti gli effetti uno dei nostri principali impegni politici, anche nella salute, perché il rapporto umano degli operatori sia al centro della cura della persona”, conclude il candidato.