Migranti, nuovo bando. Rainieri: “Li metteranno nelle scuole”

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La prefettura di Parma ha emesso un nuovo bando per l’accoglienza di ulteriori 500 migranti nei Comuni della provincia di Parma.

La richiesta riguarda i Comuni di Busseto, Compiano, Corniglio, Felino, Neviano, Roccabianca, Tizzano, Soragna e Tornolo che attualmente non ospitano profughi e a quelli che lo fanno in misura inferiore a quanto stabilito dai decreti governativi (Borgotaro, Collecchio, Fidenza, Fontevivo, Langhirano, Medesano, Noceto, San Secondo, Sissa Trecasali, Torrile, Traversetolo e Varano Melegari).

Sono esclusi dal bando i Comuni di Berceto, Bore, Calestano, Colorno, Lesignano, Monchio, Palanzano, Pellegrino Parmense, Polesine Zibello, Salso, Terenzo, Valmozzola e Varsi.

(leggi il bando della Prefettura)


“Sulla gestione dei migranti irregolari si può benissimo dire che non c’è limite al peggio”. Questo il commento del Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, alla notizia che la Prefettura di Parma ha pubblicato un nuovo bando per cercare sistemazioni di nuovi 500 richiedenti asilo nella Provincia di Parma.
“Arrivare al numero monstre di 2350 clandestini da ospitare in provincia Parma è assurdo, soprattutto perché è evidente che non ci sono sufficienti posti dove poterli mettere – ha proseguito il Consigliere regionale del Carroccio – Il Prefetto continua a cercare sistemazioni quando invece l’unica cosa che dovrebbe fare è quella di dire basta. Parma e la sua provincia hanno dato abbastanza anche perché in proporzione al numero di abitanti è il territorio che ne ospita di più in Emilia-Romagna. Prima si parlava di 3,5 migranti ogni mille residenti ora si arriva a consentire in alcune realtà anche fino a 5 per mille.
E l’avviso per nuovi posti è ovviamente solo il preludio di una soluzione ancora peggiore ma già paventata dal Prefetto che mai ha osato minimamente discostarsi dalla dissennata politica buonista del Governi PD: requisire gli immobili pubblici inseriti nelle pianificazioni comunali di protezione civile, quindi scuole, palestre, strutture sportive coperte, centri culturali… È il ricatto che già meno di un mese fa è stato fatto sulla testa di quei sindaci che, ascoltando i propri cittadini, avevano ragionevolmente detto che nei loro comuni non avevano ulteriori soluzioni da dare.
Arriveremo alla situazione che a settembre avremo le strutture scolastiche, sportive e culturali occupate dai migranti e non utilizzabili per le loro proprie fondamentali funzioni? Sarà ritenuto più importante dare ospitalità ai migranti piuttosto che dare istruzione ai nostri ragazzi? Sul punto avevo anche presentato una interrogazione in Regione per la quale attendo una risposta nella speranza che sia diversa dal solito: “Non sappiamo come fare”.