“E’ il balletto delle conferenze stampa: una al giorno toglie il medico di torno si potrebbe parafrasare”. A commento della nuova comunicazione, tenuta dall’Assessore Cristiano Casa, per illustrare i dati relativi ai controlli effettuati dalla Polizia Municipale nell’anno 2016, interviene il candidato sindaco Luigi Alfieri.
“Continuano a fluire, snocciolati ai giornalisi, i dati che raccontano il lavoro svolto dalla municipale in materia di contrasto delle forme di commercio irregolari. Raccontare ciò che accade nei quartieri, e farlo in questo modo, fornendo numeri e dati, appare, in una città stanca, confusa e degradata, un esercizio di maniera. Gli interventi della municipale rendono conto di multe per la somministrazione di alcolici, in particolare nell’Oltretorrente, e di limitazione negli orari di vendita. Benissimo gli interventi della Polizia, da ringraziare per il lavoro svolto. Ma non si potrebbe fare di più? Non si potrebbe fare meglio?
Si deve fare di più e meglio: lo chiedono i cittadini di Parma, dell’Oltretorrente e di tanti altri quartieri, lasciati nell’incuria e nel degrado. L’Assessore ha parlato di presidi costanti e mirati sia in Oltretorrente, sia in Piazza Ghiaia: eppure bottiglie e ubriachi in circolazione continuano a vedersi, le risse sono frequenti, la situazione incontrollata. A dirlo non sono io, ma le molte cittadine e i molti cittadini che incontro e che non si stancano di denunciare ciò che succede sotto le loro finestre a tutte le ore del giorno e della notte. Per questo gli interventi repressivi devono esserci e a spettro più largo. Ma non possono essere l’unico ingrediente della ricetta: così il piatto risulta indigesto.
La Movida dell’Oltretorrente, divenuta negli anni, un’orrenda e sguaiata pratica si è molto ridimensionata e il quartiere è deserto e in mano a pochi: bisogna trovare un giusto equilibrio e consentire ai ragazzi di trovare luoghi per un divertimento sano. Quindi la Movida non può essere solo spaccio di alcool e rumore: ma il rumore deve trasformarsi in suono. E’ la musica che deve plasmare i luoghi e le persone che quei luoghi frequentano. La musica, agli orari giusti, porta la vita.
Le misure repressive devono essere accompagnate da misure creative, magari proprio cominciando a coinvolgere i giovani, gli studenti universitari che vivono in quel quartiere: e, quindi, sono necessari interventi mirati e utili a rivitalizzare le strade per consentire alle persone di passeggiare in tranquillità, per permettere ai giovani di divertirsi in sicurezza, per lasciare che gli anziani vivano il loro quartiere in serenità. Serve cultura”.