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26/07/2010
h.15.30
Una situazione “che va di fatto ad intervenire sul pluralismo dell’informazione”.
Così in un ordine del giorno votato a maggioranza il Consiglio provinciale di Parma si esprime sul decreto interministeriale che dallo scorso 1° aprile ha eliminato le tariffe agevolate per le spedizione di specifici prodotti editoriali. “L’interruzione di tali agevolazioni riguarda di fatto le pubblicazioni di associazioni di volontariato, enti minori, settimanali diocesani e altre organizzazioni senza fine di lucro che nel complesso interessano circa 8000 testate”, spiega il documento, nel quale si osserva che il provvedimento è stato assunto dal governo “senza alcuna consultazione preliminare”.
Nell’odg si sottolinea che la cessazione delle tariffe agevolate avrà conseguenze economicamente molto pesanti: la perdita quantificata a livello nazionale in un anno “per il solo settore no profit sarà di circa 65 milioni di euro, cifra che rapportata all’aumento di costi già presente per molte testate è di fatto decisamente insostenibile”. Le conseguenze del decreto, poi, “interessano anche l’occupazione in particolare della stampa locale e delle testate cattoliche diocesane (186 giornali a livello nazionale per circa 1 milione di lettori settimanali)”.
A fronte di questo quadro, il consiglio provinciale di Parma esprime “forte preoccupazione per la situazione che si è creata che va di fatto ad intervenire sul pluralismo dell’informazione mettendo a rischio la sopravvivenza di un considerevole numero di testate, seppur siano state formulate generiche rassicurazioni verbali sulla possibilità di ripristinare tali agevolazioni a ripartire dall’anno 2011”, e chiede al governo di rivedere la decisione ripristinando le agevolazioni precedenti al decreto. Il Consiglio invita inoltre il presidente della Regione ad adoperarsi nei confronti del governo nazionale per sostenere il ripristino delle agevolazioni, e gli chiede di attivare un tavolo regionale per individuare soluzioni.