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21/05/2011
h.14.40
ParmaGaily, la finestra sul mondo gay, lesbo, trans e bisex di Parma.
In merito al recente dibattito circa la concessione del Comune di Parma alle iniziative legate alla giornata mondiale contro l’omofobia, desidero anch’io intervenire in quanto ho seguito e partecipato ai lavori del tavolo tecnico organizzativo in rappresentanza del gruppo consiliare di maggioranza ed anche perché esponente di quella sensibilità politica moderata a cui nel dibattito è stato fatto riferimento sostenendo le tesi più svariate.
È opportuno ricordare che il tavolo tecnico – operativo circa il tema dell’omofobia, si è costituito nel comune di Parma alcuni mesi or sono a seguito del voto a larga maggioranza di tutto il consiglio comunale che dava mandato all’assessore al welfare Lorenzo Lasagna di seguirne le attività.
Agli incontri operativi è bene chiarire che hanno partecipato Prefettura e Questura di Parma, le forze dell’ordine, l’Università degli Studi, i sindacati, gli enti Provincia e Comune di Parma e tante associazioni del nostro territorio.
Il lavoro prodotto dal tavolo tecnico ha dato vita ad una serie di appuntamenti in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia del 17 maggio e che hanno ottenuto prima il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità per espresso volere del Ministro Mara Carfagna e poi quello del Comune di Parma.
Da parte mia, che ho partecipato al tavolo in rappresentanza del gruppo di maggioranza insieme al consigliere Matteo Caselli, in rappresentanza dei gruppi di minoranza, devo sottolineare la sensibilità ed il rispetto delle idee di ognuno con cui il tavolo ha operato sotto la guida attenta e responsabile dell’assessore Lasagna. Allo stesso modo, credo che la scelta della giunta di assegnare il patrocinio del Comune ad un’iniziativa di questo genere, organizzata nel rispetto delle idee e delle persone, contro l’omofobia in ogni sua forma – su cui tra l’altro è intervenuto anche il presidente Napolitano – sia una risposta di responsabilità dovuta.
Pertanto non condivido le prese di posizione dei consiglieri Zannoni e Santi di questi giorni, che non approvano l’assegnazione del patrocinio del comune all’iniziativa.
Nel merito devo ribadire in chiave politica, ciò che ho già dichiarato a nome della maggioranza in sede di comunicazione durante l’ultimo consiglio comunale. Visti i riferimenti da più parti all’Udc, che è il mio partito di appartenenza, è bene riaffermare che questa maggioranza così come l’Udc sono contro ogni tipo di discriminazione, in particolare l’omofobia che va combattuta in ogni sua forma.
Non a caso quando l’on. Concia, che in tema di famiglia ha sicuramente idee diverse dall’Unione di Centro, ha subito gli insulti omofobi di cui abbiamo letto sulla stampa, ha ricevuto da subito la solidarietà dell’Udc e dell’on Casini.
Allora per combattere l’omofobia, lo strumento che indichiamo, come più volte ricordato dagli on. Casini, Santolini e Rao è quello di fornire mezzi idonei alle forze dell’ordine, favorendo la loro presenza sul territorio, oltre ovviamente ad educare al rispetto. E non è invece l’inasprimento delle pene, che provoca solo la nascita di categorie e sottocategorie che finiscono solo per discriminare chi non vi rientra.
I consiglieri che sono intervenuti nel dibattito, avrebbero dovuto tener conto di queste semplici considerazioni, che significano tutela dei diritti fondamentali della persona, rispetto e lotta alle discriminazioni e all’omofobia. Mi paiono argomenti sufficientemente validi per concedere un patrocinio.
Il tema invece della tutela dei diritti delle famiglie e delle coppie di fatto, rientra in un dibattito che non è quello che il tavolo tecnico ha voluto affrontare e dove ognuno ha le proprie convinzioni e dove l’Udc ha le idee molto chiare e da sempre sostiene la famiglia naturale fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna.
Matteo Agoletti