
30/03/2012
h.10.00
Da qualche anno anche tra i cittadini di Parma si sta diffondendo un sentimento di apatia verso la politica che sta portando ad una pericolosa disaffezione verso la cosa pubblica.
I politici e i partiti, a causa della diffusa corruzione e malaffare di cui sono stati troppo spesso artefici, sono diventati agli occhi di buona parte dell’opinione pubblica “tutti uguali”, tutti interessati più al rendiconto personale che al bene comune. Nel contempo aumenta nella società il malessere provocato anche dalle soluzioni a senso unico (rivolte prevalentemente ai ceti più deboli del paese) proposte dall’attuale governo nazionale per uscire dalla crisi economico sociale iniziata nel 2008 e la critica verso lo stato di cose esistente che però non sempre riesce a trovare l’adeguato sfogo, il giusto indirizzo cui rivolgere il proprio urlo, la propria richiesta di cambiamento.
Questo fatto ha portato ad una crescita della cosiddetta politica dal basso, ad una positiva proliferazione di movimenti civici di protesta, comitati locali o globali, associazionismo diffuso, che hanno sopperito alle mancanze e ai vuoti della classe politica istituzionale, spesso inadeguata a dare risposte concrete ai cittadini, ingabbiata in un sistema economico e politico omologato e impermeabile ad ogni influenza esterna, con troppo frequenti analogie tra le diverse parti dello schieramento politico.
Non è sempre così in realtà. Alcuni partiti e molti politici onesti e volenterosi sono rimasti vittime di un sentimento generico di sfiducia che accomuna tutta la classe politica senza invece fare i doverosi distinguo.
Parma Bene Comune è un movimento nato dai cittadini. E’ il frutto non solo delle proteste dell’estate 2011 sotto i Portici del Grano contro la giunta Vignali, ma di un decennio di lavoro politico dal basso, di elaborazioni e studi su numerose questioni tecniche sulle quali abbiamo dovuto confrontarci con chi, dall’alto di uno scranno in un palazzo del potere pensava di poter fare il bello e cattivo tempo, pensava di poter prendere decisioni sulla testa dei cittadini solo per aver ottenuto un mandato elettorale.
Tra di noi c’è chi a diverso titolo ha lottato contro la mega centrale turbogas nel 2003, contro l’assurdo progetto di metropolitana cittadina, contro l’inceneritore, contro lo sventramento della città per costruire parcheggi sotterranei, per la tutela della salute dei cittadini durante lo smaltimento dell’amianto nella ex Bormioli, contro il razzismo diffuso, per il diritto alla casa delle persone economicamente svantaggiate, contro lo smantellamento e la privatizzazione della scuola d’infanzia pubblica, contro le inutili cementificazioni, contro le brutture della Ghiaia, del “mostro” di Via Kennedy, Ponte Nord, rifacimento Ospedale Vecchio ecc.
Abbiamo quindi deciso, dopo anni di richieste di maggior giustizia sociale e salvaguardia del territorio, di diventare noi artefici del cambiamento tramite la via della democrazia rappresentativa (con tutti i limiti che le riconosciamo), per una diversa gestione dei beni comuni.
All’accusa che qualcuno ci ha rivolto di “puntare alla sedia” rispondiamo che il nostro attivismo volontario merita il massimo rispetto; il nostro movimento non può fino a prova contraria, essere accusato di null’altro che di voler cambiare le cose dal basso, partendo dai cittadini e dalle loro esigenze. Anche la distinzione che facciamo tra beni privati, pubblici e comuni dovrebbe essere chiarificatrice in tal senso.
Cogliamo l’occasione per un appello ai cittadini di Parma, potenziali elettori e quindi potenziali artefici del cambiamento, di non disertare le urne. Comprendiamo il fatto che per colpa di qualcuno la politica sembra essere diventata cosa sporca, disgustosa e indigeribile. Ma può non essere così. Se numerosi politici, sia a livello nazionale che locale, si sono macchiati del reato più grave, quello di aver abusato della fiducia dei propri elettori, la soluzione non è abbandonare la lotta, (che comunque altri continuerebbero a fare) ma cominciare a praticarla mettendosi in gioco in prima persona, come stiamo tentando di fare noi, VOLONTARI DELLA POLITICA.
Tra le altre cose Parma Bene Comune propone la creazione di un assessorato alla partecipazione in modo che il cittadino non termini il proprio compito con l’apposizione di un segno sulla scheda elettorale ma continui a partecipare alla vita cittadina e alle scelte importanti che il Comune prenderà durante la legislatura. Per questo diciamo in maniera non retorica che abbiamo bisogno non solo del sostegno ma anche delle idee e del lavoro di tutti i cittadini, contributi che solleciteremo negli incontri di quartiere e con le associazioni che abbiamo programmato per i prossimi giorni.
A tal proposito prendiamo a prestito da un grande del passato, Antonio Gramsci, il suo invito:
Istruitevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza
ParmaBeneComune
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