
La fotografia scattata nel primo trimestre del 2025 evidenzia la presenza di 38.571 imprese attive in provincia di Parma, cioè 86 unità in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+0,2%). Pertanto Parma, oltre a mostrare un dato migliore di quelli nazionale e regionale (rispettivamente -0,8% e -0,6%), si colloca al primo posto, per la crescita del numero delle imprese, tra le province che costituiscono la cosiddetta area vasta dell’Emilia Occidentale.
Le analisi della Camera di Commercio dell’Emilia relative ai diversi comparti evidenziano che l’aumento del numero delle imprese attive in provincia di Parma ha riguardato, in particolare, i comparti dei servizi alla persona (+66 unità, +2,4%) e dei servizi alle imprese (+197 unità, +2,2%), che rappresentano rispettivamente il 7,2% del totale imprese attive con 2.781 unità e il 23,6% con 9.089 imprese.
In misura minore sono cresciute anche le costruzioni (in totale 6.160 unità, in aumento dello 0,6% con 34 imprese in più) e i servizi di alloggio e ristorazione (in totale 2.594 unità, in aumento dello 0,3%, con 8 imprese attive in più).
Segno negativo, invece, per le imprese attive del settore primario (5.317 unità, che rappresentano il 13,8% del totale, in calo dell’1,5% e con 82 unità in meno), del commercio (7.778 unità, che rappresentano il 20,2% del totale, in calo dell’1,0% e con 79 unità in meno) e delle attività manifatturiere, per le quali il primo trimestre 2025 si è chiuso a quota 4.694 (12,2% del totale), facendo segnare una flessione dello 0,8% (38 unità in meno).
Analizzando le imprese in base alla natura giuridica, le società di capitale attive a Parma, che rappresentano il 30,6% del totale, sono risultate 11.808, in crescita del 2,5% rispetto ai primi tre mesi del 2024. Dal canto loro, le imprese individuali, che con 20.106 unità attive rappresentano il 52,1% del totale, hanno lievemente incrementato la loro presenza sul territorio (+37 attività imprenditoriali e +0,2 in percentuale). Sono di segno opposto, invece, le società di persone che con 5.769 unità attive (188 in meno rispetto al primo trimestre 2024), calano del 3,2% e fissano così la loro incidenza sul totale al 15,0%.
