Parmalat, il punto sui rimborsi a 7 anni dal crack

SMA MODENA
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24/03/2011
h.10.40

L’uscita del film “Il Gioiellino” di Andrea Molaioli, ispirato al crack Parmalat, ha rappresentato e continua ad essere un’occasione per parlare della truffa da 14 miliardi di euro e delle conseguenze che ha avuto su decine di migliaia di famiglie italiane.
La vicepresidente di Confconsumatori, Francesca Arnaboldi, commenta: «il film è ben fatto per il modo in cui racconta le tappe che hanno portato gli pseudo Calisto Tanzi e Fausto Tonna, magistralmente interpretati da Remo Girone e Toni Servillo, a costruire, grazie a potenti complicità, da una piccola città di provincia, una truffa da record mondiale. Tuttavia, i risparmiatori restano sullo sfondo, quasi non compaiono e nulla si dice delle conseguenze disastrose di quei soldi “inventati” sulla vita di tante persone.
«Ci piacerebbe vedere – continua Francesca Arnaboldi – la seconda parte del “Gioiellino”, in cui possano essere evidenziati i drammi dei cittadini che avevano chiesto alla banca un investimento sicuro per i propri risparmi, la liquidazione, i proventi del proprio lavoro, convinti di acquistare obbligazioni di quella Parmalat che produceva buon latte, mentre si trattava di società inventate da una finanza “creativa”».
Oggi, a 7 anni dal crack, é possibile fare il punto della situazione e verificare se é stata fatta giustizia e se i risparmiatori “traditi” hanno potuto ottenere qualche risarcimento del danno.
I procedimenti penali ancora in corso a Milano ed a Parma, nei quali gli avvocati penalisti di Confconsumatori hanno costituito parte civile moltissimi associati, hanno ormai alzato il velo sulle diverse responsabilità, a volte difficili da colpire adeguatamente.
«I nostri associati, solo con le 4 transazioni dei processi penali, hanno recuperato circa il 30% del capitale investito. Inoltre i nostri avvocati civilisti, grazie agli studi messi in campo dal Tribunale di Milano, hanno potuto individuare argomenti e dimostrazioni forti, da far valere nei Tribunali italiani contro le banche venditrici dei titoli Parmalat, ottenendo sentenze favorevoli ai risparmiatori».
«Le sentenze “Parmalat”, inoltre, ha consentito di intraprendere con successo azioni giudiziarie anche per altri “titoli spazzatura” (Argentina, Cirio, Giacomelli…..), evidenziando l’insufficiente informazione fornita ai risparmiatori acquirenti dei titoli.
Confconsumatori ha reso pubblici i risultati ottenuti a favore dei propri associati risparmiatori “traditi” nel convegno del 2009 ( oltre 20 milioni di risarcimenti). Nel prossimo mese di maggio sarà organizzato un nuovo incontro pubblico nel quale i dati analitici dei risarcimenti, aggiornati, verranno messi in evidenza insieme a tutte le sentenze più significative nel settore bancario/finanziario ottenute dagli avvocati dell’Associazione.