Per le bambine di Pire nel nome di Lara Araldi

SMA MODENA
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29/11/2010
h.16.00

In tanti questa mattina hanno voluto esserci, partecipare in Provincia a quella che doveva essere la “semplice” presentazione alla stampa dei risultati del progetto “Papà portami a scuola, mamma aiutami a restarci”, promosso dall’Ente di piazza della Pace con Mani e l’associazione senegalese Feeda e intitolato a Lara Araldi, giovane psicologa di Collecchio prematuramente scomparsa nel 2008. Presentazione che si è invece trasformata in un momento denso di commozione, in cui a parlare erano le forti emozioni e i sentimenti di parenti, amici e colleghi di Lara. Tutti hanno voluto essere lì non solo per ricordarla ma anche per testimoniare il proprio impegno in un progetto di cui Lara sarebbe stata orgogliosa.
Grazie a “Papà portami a scuola, mamma aiutami a restarci”, che copre le spese di iscrizione scolastica e dei materiali di studio, 48 bambine di Pire, un villaggio rurale del Senegal, hanno potuto frequentare la scuola. Un numero che potrebbe sembrare di poco conto, ma se si pensa che a Pire il 95% delle donne al di sopra dei 35 anni è analfabeta e che la maggior parte delle ragazzine sono costrette a abbandonare la scuola per sposarsi, si capisce che anche 48 bambine possono fare la differenza.
È la strategia dei piccoli passi, “one solution: revolution” dicevamo spesso io e Lara e qui la rivoluzione si sta facendo: grazie al progetto le ragazze possono infatti appropriarsi degli strumenti della conoscenza per cambiare la loro vita e costruire una società migliore – ha detto Veronica Federico di Mani –. Un progetto, di donne per le donne, nato da un bisogno locale. Un’iniziativa che “sa” di Lara, della sua capacità di costruire dal poco, di relazionarsi con le persone, di ascoltare”.
Lara, socia di Mani e co-fondatrice del Centro Leuké, ha dedicato la sua vita agli altri, lottando contro le disuguaglianze e battendosi sui temi dell’empowerment femminile e delle relazioni tra generi, rivolgendo un’attenzione particolare alle giovani in difficoltà nei Paesi del Sud del mondo. E ancora oggi, Lara lotta e combatte grazie a questo progetto e alle ragazze di Pire. Loro, “les filles de Lara” come si fanno chiamare, parlano di lei come la “Donna eccellente”, le rivolgono preghiere ogni giorno, le scrivono lettere per ringraziarla per il suo lavoro. “Il progetto per le bambine di Pire è il modo più straordinario in cui Lara continua a lavorare e ad esserci, lei è nella lotta di queste ragazze, nelle loro grinta e forza, e il successo di questa iniziativa è il suo modo per esortarci a proseguire su questa strada – ha affermato Barbara Rozzi, la cugina di Lara -. In questo modo non solo si può costruire un futuro migliore, più giusto, ma si consente alle donne di essere indipendenti ed emancipate, di mettere le loro doti e competenze al servizio della comunità, di promuovere una cultura del rispetto e dell’equità”.
Barbara è andata a Pire la scorsa estate, insieme ai genitori di Lara, in occasione della “Festa dell’eccellenza femminile”: una giornata in cui le ragazze del progetto vengono premiate e ritirano il materiale per la scuola, alla presenza delle donne di prestigio della regione e delle autorità del villaggio. Una festa che ha acquisito anche un’importante significato simbolico: le bambine hanno infatti sfilato per il villaggio accompagnate dai “griots” locali, un vero e proprio privilegio che si può ottenere solo quando si compie un atto di coraggio.
Le alunne conoscevano molto bene solo l’immagine di Lara. Ecco perché ho pensato che la nostra presenza là potesse essere l’occasione per far conoscere la vera Lara, quella sempre pronta a lottare contro le ingiustizie”, ha spiegato Barbara. “Lara viveva per queste cose – ha aggiunto la mamma di Lara, Celestina -. Un progetto reale che sta dando risultati concreti. Ecco perché dal Senegal siamo tornati ancora più motivati a continuare”.
Grazie a un progetto della Provincia, finanziato anche dalla Regione Emilia Romagna, è stata anche costituita una piccola biblioteca multimediale nel Centro servizi “Musée de la femme” di Pire, un centro a sostegno della promozione del protagonismo delle donne, in cui sono state organizzate azioni di formazione. Nella biblioteca, gestita dalla Federazione dei gruppi femminili, sono raccolti cd, film e documenti letterari soprattutto inerenti alla cultura africana. Le persone avranno così a disposizione diversi testi divulgativi, ad esempio sulle tecniche agricole e sull’allevamento degli animali ma anche sulla salute, in modo da poter promuovere iniziative di prevenzione ed educazione.
Bisogna proseguire in queste iniziative che hanno dato e continuano a dare risultati importanti ha detto l’assessore provinciale alle Pari opportunità Marcella Saccani –. Le donne stanno sempre più assumendo un ruolo centrale nel mondo e rappresentano oggi la vera garanzia dei Paesi in via di sviluppo”.
È importante continuare a ricordare Lara con atti tangibili, come questo progetto – ha osservato il sindaco di Collecchio Paolo Bianchi -. Quando si è di fronte a cittadini come Lara, che ha donato tutta la sua vita agli altri, siamo ancora più orgogliosi di essere amministratori”.
A chiudere l’incontro, l’attrice Franca Tragni che ha letto alcune lettere che le ragazze di Pire hanno indirizzato a Lara Araldi.