Percezione di sicurezza in città

SMA MODENA
lodi1

30/12/2011
h.13.30

La sicurezza e la percezione della stessa ricorrono ormai da diversi anni in ogni discussione tra cittadini di Parma. La precedente Giunta Comunale ha cavalcato, con metodi e mezzi tra il propagandistico e il demagogico, il problema della sicurezza in città senza trovare risposte concrete al bisogno della cittadinanza di sentirsi protetta.
Secondo me la sicurezza deve diventare partecipata ed essere una cultura condivisa. E’ indispensabile che ogni Cittadino si senta coinvolto ed assuma un atteggiamento di responsabilità nei confronti del territorio che abita. Il cittadino deve quindi diventare parte di una rete, al cui centro siano le Forze del’Ordine a cui il cittadino possa e debba riferirsi allo scopo di giungere alla tranquilità sociale.
In concreto le mie proposte, se sarò sindaco, si possono sintetizzare come segue:
1) Favorire ed incentivare i supporti tecnologici finalizzati al miglioramento della percezione della sicurezza. Migliorare l’illuminazione pubblica notturna nelle aree riconosciute a rischio (principalmente per spaccio di stupefacenti). Adottare, come già fatto in altre mportanti città italiane e straniere, una rete di telecamere di sorveglianza capaci di vigilare, discretamente ma efficacemente, aree a rischio e/o aree che in particolari momenti della giornata diventano punti di aggrezione tra cittadini (es. Piazza Garibaldi, Via Cavour, P.le della Pace ecc.).
2) De-militarizzare la città. Affiancare pochi militari allle forze dell’ordine locali a nulla serve se non per fare propaganda pseudo politica. Il nucleo centrale della sicurezza cittadina deve tornare ad essere il corpo di Polizia Municipale. Bisogna investire risorse finaziarie ed umane per dotare i Vigili Urbani di agenti e tecnologie moderne quali mezzi di trasporto adeguati ( e non lasciarli senza ciclomotori con la scusa dell’appannamento del parabrezza !!!). Ho avuto la fortuna di parlare con un graduato dei Vigili Urbani di Parma (che per ovvi motivi chiede di non essere citato) il quale mi ha spiegato in dettaglio che cosa potrebbero fare a favore della sicurezza semplicemente avendo gli stumenti giusti, come ad esempio motociclette di media cilindrata, veloci ma al tempo stesso leggere e maneggevoli, per effettuare efficaci servizi di pattugliamento anche all’interno dei parchi cittadini.
Bisogna ritornare al concetto di “Vigile di Quartiere” ovvero vigile di prossimità. Dotare quindi ogni quartiere di almeno una cabina, come quelle già installate in Via Garibaldi ed altre vie del centro, presidiate 24/7 da uno o meglio due agenti che siano a disposizione dei cittadini e che percorrano continuamente l’area di competenza in lungo ed in largo, scoraggiando comportamenti lesivi.

Giuseppe La Pietra
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Centro Islamico: le dichiarazioni di Dall’Olio e La Pietra

“Dopo l’importante manifestazione tenutasi nei giorni scorsi, a cui abbiamo partecipato per testimoniare la nostra piena solidarietà e il nostro impegno a favore della comunità musulmana di Parma e del suo diritto a mantenere un luogo in cui ritrovarsi, desideriamo tornare sull’argomento per rivolgere un pressante appello alle autorità cittadine. La solidarietà non è più sufficiente: bisogna agire in fretta e trovare un rimedio ai guai causati dalla passata amministrazione”.
Queste le dichiarazioni di Nicola Dall’Olio e Giuseppe La Pietra, candidati alle primarie del centrosinistra in merito alla questione del centro islamico.
“Ricordiamo infatti – aggiungono – che la comunità musulmana e il suo presidente, Farid Mansouri, si sono sempre mossi nel rispetto totale delle regole stabilite dal Comune, riponendo nella pubblica istituzione quella fiducia che dovrebbe sempre meritare. Se ora il centro islamico si trova in una situazione di irregolarità, la responsabilità ricade completamente su chi le regole le ha stabilite in modo superficiale e contraddittorio. Non può certo essere la comunità musulmana di Parma a pagare per errori di altri”.
“Come giustamente è stato affermato il 23 dicembre – concludono – Parma non potrà degnamente festeggiare il proprio patrono Sant’Ilario se i nostri fratelli musulmani non potranno più utilizzare la loro sede, tra l’altro acquistata e ristrutturata con il sacrificio di tutte le famiglie che la frequentano. Ci attendiamo che il Commissario assuma a breve un iniziativa. Avrà la nostra piena collaborazione”.

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