
12/02/2013
La nomina alla vice presidenza di Iren di Lorenzo Bagnacani è un pasticcio pericoloso per la credibilità di Federico Pizzarotti.
Fino ad ora l’operato dell’Amministrazione a 5 Stelle di Parma può essere valutato in modo diverso, con luci ed ombre, ma ha mantenuto una sua coerenza tra i principi declinati e i comportamenti, soprattutto grazie al rigore del Sindaco Savonarola e alla linea inflessibile dell’assessore Capelli.
Anche quando sono stati compiuti passi falsi (quantomeno ritenuti tali dai cittadini), l’Amministrazione ha saputo recuperare come nei casi del Progetto Giocampus e dell’annunciato sostegno alle famiglie con più figli negli asili e scuole materne comunali. Cambiare opinione e correggersi, se si è in buonafede come nel caso dei grillini, è sempre sinonimo di intelligenza.
Non si capisce, pertanto, questa tolleranza alla nomina del vicepresidente di Iren di Lorenzo Bagnacani, un reggiano indicato in violazione del Regolamento comunale delle “Nomine e designazioni nelle società partecipate” in quanto in palese conflitto di interessi (giudicate voi: clicca qui!) e selezionato senza l’emissione di un bando pubblico.
Con questa nomina Pizzarotti si mette in contraddizione con i capisaldi stessi del M5S, come ha bene evidenziato il consigliere comunale di Parma Unita Roberto Ghiretti: trasparenza, battaglia contro i conflitti di interessi, coerenza, selezione pubblica tramite curriculum, rispetto delle regole.
Ad aggravare la situazione si aggiunge l’utilizzo di un politichese che non dovrebbe essere nello stile del M5S. Bagnacani giustifica in modo imbarazzante il suo conflitto d’interessi: “Il vicepresidente di Iren Spa si occupa del gruppo e non delle singole società con cui ha rapporti”. L’assessore Folli riesce a fare anche di peggio: “La breve durata del mandato in ogni caso renderebbe quanto meno improbabile la concretizzazione di qualsiasi conflitto di interesse”. Tradotto: “Tanto resta in carica poco…”…neanche Mastella avrebbe avuto l’ardire di rispondere in questo modo. Se per disgrazia Beppe Grillo dovesse mai leggere le loro dichiarazioni manderebbe affanculo Bagnacani e Folli senza pensarci su un secondo.
Questa vicenda produce danno non tanto alla reputazione di Bagnacani di cui ai parmigiani interessa poco, ma all’immagine del sindaco facendolo apparire “come tutti gli altri politici”, uno che “predica bene e razzola male”. Da domani, infatti, qualsiasi coglione potrà, avendo ragione, alzarsi dal banco del consiglio comunale o scrivere su un giornale e dire a Pizzarotti: “Ma taci tu, che sei il primo a non rispettare le regole del Comune e a dire una cosa per poi farne un’altra”.
Bagnacani è oggi a tutti gli effetti membro del Cda di Iren e nessuno può revocarlo fino alla sua scadenza. Ma nulla impedisce al sindaco di chiedergli di dimettersi da tutte e tre le sue cariche in conflitto di interessi o dalla vicepresidenza di Iren.
Così facendo Pizzarotti sarà bersaglio di un comunicato stampa di sfottò dell’opposizione per una nomina sbagliata ma avrà mantenuto la sua coerenza. Che in politica è tutto, soprattutto per chi sta conducendo una battaglia difficile contro il mondo intero della politica e dell’informazione, potendo contare solo sulla sua faccia, pulita e credibile.
Perchè perderla, per di più per quella “quadra” di un reggiano 🙂 ?
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