Pizzarotti deve accendere un cero all’opposizione

SMA MODENA
lombatti_mar24

13/09/2012

Sono trascorsi i primi cento giorni dell’amministrazione Pizzarotti e abbiamo letto a riguardo le più varie opinioni, valutazioni, prese di posizione.
Ma la città è soddisfatta dell’operato fin qui della Giunta comunale?
Credo che siano pochi i parmigiani entusiasti di questi primi mesi di amministrazione grillina, alcuni apprezzano lo stile sobrio e giovane, pochi che hanno votato Pizzarotti si sono pentiti di non aver scelto il suo avversario.
Pizzarotti prenderebbe più o meno la stessa percentuale del ballottaggio di maggio, semplicemente perché non sono venute meno le ragioni di quella scelta. Al di là di tutte le possibili interpretazioni sociologiche e politologiche, i parmigiani hanno votato il M5S da un lato perchè hanno voluto dare un calcio alla vecchia politica, dall’altro piuttosto che far vincere il centrosinistra di Parma si sono messi nelle mani ad una ventina di ragazzi di cui fino a qualche settimana prima ignoravano non tanto i nomi ma l’esistenza.
Bernazzoli non è stato sconfitto per come ha svolto il ruolo di Presidente della Provincia, per il programma che ha presentato (sempre che ne avesse uno) ma perché nella testa della gente è diventato il rappresentante e il garante della continuità con la vecchia politica.
Da questo punto di vista, ad esempio, è stata completamente sbagliata la scelta del centrosinistra di allearsi con il movimento Altra Politica di Maria Teresa Guarnieri, vice-sindaco in pectore, perché agli occhi degli elettori quella faccia ha certificato la prosecuzione di un passato con il quale la città voleva chiudere i conti. Con una foto e una conferenza stampa congiunta sono stati vanificati la reputazione di alternativa e di cambiamento, il lavoro di opposizione di Giorgio Pagliari, le immagini delle manette, delle pentole, delle bare, delle monetine… e Bernazzoli è diventato l’erede naturale e corresponsabile di quel mondo in sfacelo, il promotore di un’operazione di restyling per consentire a ciò che è stato e ai soliti interessi di sopravvivere. SEL e quelli del PD che non volevano in coalizione Altra Politica erano stati facili profeti, inascoltati.
Sebbene la giunta Pizzarotti navighi in acque agitate, indebitata e ridotta al lastrico da chi l’ha preceduta, con qualche lampo ma fino ad ora incapace di trasmettere una visione strategica della città (ammesso che ne abbia una), le critiche dell’opposizione non hanno nessun effetto perché prive di qualsiasi credibilità.
Tanto per rimanere in tema, quale credibilità possono avere le accuse provenienti, ad esempio, dalla Guarnieri, cioè di colei che è stata dieci anni assessore di Ubaldi votando a favore della metropolitana, dei progetti che hanno prodotto il 90% dell’attuale indebitamento del Comune (Stu Stazione, Spip, STU Pasubio), del Ponte a Nord, di Piazza Ghiaia, di Mauro Meli…?
Pizzarotti si deve considerare un miracolato della politica non tanto perché è diventato sindaco di Parma spuntando dal nulla ma perché la sorte gli ha concesso di avere “contro” degli oppositori che più parlano e più si fanno vedere più gli procurano consenso.
Fossi nel sindaco farei come il consigliere regionale Giovanni Favia, e compererei degli spazi sulle televisioni non per andarci io, ma per donarli alla minoranza come regalo di Natale.

Andrea Marsiletti

Pizzarotti deve accendere un cero all’opposizione

SMA MODENA
lombatti_mar24

13/09/2012

Sono trascorsi i primi cento giorni dell’amministrazione Pizzarotti e abbiamo letto a riguardo le più varie opinioni, valutazioni, prese di posizione.
Ma la città è soddisfatta dell’operato fin qui della Giunta comunale?
Credo che siano pochi i parmigiani entusiasti di questi primi mesi di amministrazione grillina, alcuni apprezzano lo stile sobrio e giovane, pochi che hanno votato Pizzarotti si sono pentiti di non aver scelto il suo avversario.
Pizzarotti prenderebbe più o meno la stessa percentuale del ballottaggio di maggio, semplicemente perché non sono venute meno le ragioni di quella scelta. Al di là di tutte le possibili interpretazioni sociologiche e politologiche, i parmigiani hanno votato il M5S da un lato perchè hanno voluto dare un calcio alla vecchia politica, dall’altro piuttosto che far vincere il centrosinistra di Parma si sono messi nelle mani ad una ventina di ragazzi di cui fino a qualche settimana prima ignoravano non tanto i nomi ma l’esistenza.
Bernazzoli non è stato sconfitto per come ha svolto il ruolo di Presidente della Provincia, per il programma che ha presentato (sempre che ne avesse uno) ma perché nella testa della gente è diventato il rappresentante e il garante della continuità con la vecchia politica.
Da questo punto di vista, ad esempio, è stata completamente sbagliata la scelta del centrosinistra di allearsi con il movimento Altra Politica di Maria Teresa Guarnieri, vice-sindaco in pectore, perché agli occhi degli elettori quella faccia ha certificato la prosecuzione di un passato con il quale la città voleva chiudere i conti. Con una foto e una conferenza stampa congiunta sono stati vanificati la reputazione di alternativa e di cambiamento, il lavoro di opposizione di Giorgio Pagliari, le immagini delle manette, delle pentole, delle bare, delle monetine… e Bernazzoli è diventato l’erede naturale e corresponsabile di quel mondo in sfacelo, il promotore di un’operazione di restyling per consentire a ciò che è stato e ai soliti interessi di sopravvivere. SEL e quelli del PD che non volevano in coalizione Altra Politica erano stati facili profeti, inascoltati.
Sebbene la giunta Pizzarotti navighi in acque agitate, indebitata e ridotta al lastrico da chi l’ha preceduta, con qualche lampo ma fino ad ora incapace di trasmettere una visione strategica della città (ammesso che ne abbia una), le critiche dell’opposizione non hanno nessun effetto perché prive di qualsiasi credibilità.
Tanto per rimanere in tema, quale credibilità possono avere le accuse provenienti, ad esempio, dalla Guarnieri, cioè di colei che è stata dieci anni assessore di Ubaldi votando a favore della metropolitana, dei progetti che hanno prodotto il 90% dell’attuale indebitamento del Comune (Stu Stazione, Spip, STU Pasubio), del Ponte a Nord, di Piazza Ghiaia, di Mauro Meli…?
Pizzarotti si deve considerare un miracolato della politica non tanto perché è diventato sindaco di Parma spuntando dal nulla ma perché la sorte gli ha concesso di avere “contro” degli oppositori che più parlano e più si fanno vedere più gli procurano consenso.
Fossi nel sindaco farei come il consigliere regionale Giovanni Favia, e compererei degli spazi sulle televisioni non per andarci io, ma per donarli alla minoranza come regalo di Natale.

Andrea Marsiletti