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24/09/2010
h.12.50
Gli italiani sono davvero un po’ razzisti? Questa la domanda al centro del dibattito a cui ha partecipato anche il sindaco Pietro Vignali , invitato al programma Rai, Uno Mattina come sindaco di una città modello per le politiche per l’integrazione.
L’ultimo rapporto dello Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) ha collocato infatti Parma al primo posto della classifica sugli indici di integrazione.
Al primo cittaino di Parma, è stato chiesto quale può essere la ricetta per una convivenza civile fra comunità e se è vero che gli italiani, anche sottilmente, nutrono pregiudizi razziali: “Non penso che il popolo italiano sia un popolo razzista – ha risposto Vignali – il problema è semmai un altro. C’è una certa insofferenza al non rispetto delle regole. Ci sono fenomeni che vengono percepiti con fastidio e generano paura in un Paese, come il nostro, già insicuro. Insicuro di trovare lavoro, insicuro di poter gestire una famiglia, timoroso di fare figli e dove quindi qualsiasi episodio che oltrepassa le regole genera più facilmente paura”.
Circa le politiche di integrazione del Comune di Parma, dall’affido omoculturale al patto di cittadinanza con la comunità islamica fino al tavolo immigrazione e cittadinanza e al progetto di strada in strada che aiuta le prostitute nel scegliere un’altra possibilità di vita, il sindaco Vignali ha spiegato come queste si inseriscono in un percorso di “convivenza civile e di coesione sociale che è alla base dell’integrazione. Parma – ha poi detto il sindaco – non è una città diversa dalle altre, anche qui ci sono i piccoli problemi legati al non rispetto delle regole, episodi che generano insofferenza”.
Alla trasmissione anche Maria Malucelli, psicoterapeuta, Laura Ghebreghiorges, presidente di Seconde generazioni e Laura Ruggero, docente dell’istituto comprensivo romano che comprende anche la Pisacane, la scuola protagonista del ritiro di tre ragazzi italiani perché iscritti in una classe di soli figli di immigrati.