
Da circa un mese è disponibile l’ultima opera dello scrittore-enologo Marco Pozzali che questa volta non ci regala un bel libro di narrativa bensì una sorta di manuale sul pianeta-vino. L’opera, che ha un’impaginazione elegante e lussuosa è stata pubblicata dalla casa editrice Gribaudo e l’autore l’ha voluta dedicare al suo amico Gianni Mura compagno di tante serate e di tante mescite.
Il libro, che si intitola “ La Grammatica del vino” parla del “ liquido odoroso più affascinante che esista” ed offre al lettore una panoramica chiara ed esauriente per poter comprendere ogni aspetto del vino. Si parte con una serie di ricerche ed approfondimenti storici che presentano l’importanza del vino in ogni epoca ed in ogni angolo del mondo. Successivamente, in modo semplice ed esaustivo, ci viene spiegato cos’è il vino e come si fa, presentando le varie tipologie e i diversi metodi di fermentazione.
Il libro è diviso in schede e il primo blocco è dedicato ai vini del mondo passando da quelli della Cina a quelli dell’Australia per finire con gli statunitensi e gli argentini. Un altro gruppo di schede si interessa dei vini di tutta Europa dando molto spazio a quelli francesi senza trascurare le eccellenze portoghesi e spagnole e prestando attenzione a quelli meno conosciuti dei paesi dell’est. Altre 18 schede sono dedicate ai vini nazionali trattando di tutte le eccellenze delle nostre 20 regioni.
L’opera si conclude con alcuni esempi pratici di abbinamento cibo-vino, con un glossario del settore vinicolo e con alcuni cenni di degustazione pratica. Dalla lettura di questo libro traspare il lavoro e la fatica dell’uomo, dall’agricoltore al produttore di vino fino al degustatore-sommelier. È un libro bello e “gustoso” e nel sfogliarlo sembra quasi di sentire il bouquet di profumi e di odori che caratterizza ogni grande vino. Pozzali sale in cattedra per spiegarci come il vino non è solo poesia e non è importante solo per la sua storia, bensì vanno rispettate le sue regole ed ascoltato il suo linguaggio.
Ancora una volta Pozzali riesce a farci provare sensazioni e ad avvicinarci tramite il vino a popoli e civiltà distanti e lontane nel tempo.
Raffaele Crispo